Coronavirus, a Pechino quarantena per chi arriva dall'Italia

La Cina si blinda per evitare il rischio di un ritorno di fiamma dell'epidemia di coronavirus. A Pechino quarantena di 14 giorni per chi proviene da Italia, Iran, Giappone e Corea del Sud

Coronavirus, a Pechino quarantena per chi arriva dall'Italia

Ora che il momento più buio sembra ormai essere passato, la Cina si blinda per evitare che l'epidemia del coronavirus possa riprendere vigore, fomentata da casi importati dall'estero.

A questo proposito il vice segretario generale del governo municipale di Pechino, Chen Bei, ha annunciato che tutti i viaggiatori che arriveranno nella capitale cinese da Italia, Corea del Sud, Giappone e Iran – ovvero i quattro Paesi più colpiti dal Covid-19 a eccezione della Cina – saranno sottoposti a una quarantena di 14 giorni.

Lo stesso provvedimento è stato adottato anche dalla città di Shanghai. In quest'ultimo caso le autorità non hanno tuttavia specificato i Paesi. L'avviso indica semplicemente isolamento per chiunque provenga da “Paesi con condizioni di virus relativamente gravi”.

Dandong, la città cinese settentrionale che confina con la Corea del Nord, ha dichiarato che sottoporrà ai test tutti i visitatori arrivati in città a partire dal 12 febbraio. Coloro che sono arrivati dal 28 febbraio in poi saranno sottoposti ai test in alberghi designati in cui, se infetti, potranno restare in quarantena.

Il portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijian, ha specificato che il governo ha trattato allo stesso modo tanto i cittadini cinesi quanto gli stranieri, basandosi su una base uguale e legittima nell'attuazione delle misure di prevenzione e controllo dell'epidemia di coronavirus. Tra le disposizioni attuate dalle autorità, oltre alla quarantena preventiva per chi arriva dai Paesi o regioni a rischio, troviamo la misurazione della temperatura corporea e l'osservazione medica.

I casi importati dall'estero

Il signor Zhao ha affermato che queste misure, in linea con le leggi cinesi, sono necessarie per contenere il contagio e che, allo stesso tempo, possono prevenire in maniera efficace la diffusione transfrontaliera dell'agente patogeno. "Le autorità – ha spiegato il portavoce - hanno attuato le misure senza distinzioni, hanno preso pienamente in considerazione le preoccupazioni del personale interessato e hanno fornito loro la protezione e l'assistenza necessarie". Queste misure, riconosciute efficaci persino dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), saranno adeguate “in base alle mutevoli situazioni dell'epidemia”.

A proposito di casi importati dall'estero, la contea di Qingtian ha avvertito i propri cittadini di evitare i viaggi e a “ridurre gli spsotamenti” a causa del rischio di un ritorno dell'epidemia di Covid-19 e dopo un aumento dei casi negli ultimi giorni di persone tornate dall'Italia.

Basti pensare che al di fuori della provincia dello Hubei, da dove si è diffusa l'epidemia, ieri si sono registrati solo undici casi di nuovi contagio, sette dei quali proprio nella contea di Qingtian e tutti riconducibili a cinesi impiegati in un ristorante di Bergamo dove lavorava anche la prima donna cinese risultata positiva al test dopo il ritorno dall'Italia.

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