Coronavirus, in Cina primo caso importato dall'Italia

Si tratta di una donna di 31 rientrata da Milano. Il crescente numero di casi di coronavirus importati dall'estero sta iniziando a preoccupare i netizen cinesi

Coronavirus, in Cina primo caso importato dall'Italia

I media cinesi hanno riportato una notizia all'apparenza paradossale: sembrerà assurdo ma oltre la Muraglia è stato registrato il primo caso di "contagio di ritorno" del coronavirus dall'Italia.

Secondo quanto riferito dal Global Times una 31enne rientrata da Milano a Qingtian, provincia orientale dello Zhejiang, è risultata positiva al Covid-19. La paziente, che a partire dal 16 febbraio aveva iniziato a prendere medicinali per contrastare sintomi di febbre, tosse e diarrea, era tornata a casa il 28 febbraio. L'annuncio è arrivato dalla commissione sanitaria locale, che ha confermato la positività della viaggiatrice.

Wang, questo il cognome della giovane, è partita da Milano lo scorso 26 febbraio a bordo del volo SU2415H, per poi fare scalo in Russia, a Mosca, dove si è imbarcata sul volo SU206H. La turista è atterrata all'aeroporto internazionale di Shanghai Pudong la notte del 27 febbraio. Da Shanghai ha poi raggiunto la contea di Qingtian la mattina del 28 febbraio, a bordo di un'auto noleggiata. Domenica si è sottoposta al test e poco dopo ha ricevuto il responso. La donna è stata messa in quarantena presso il Qingtian People's Hospital per ricevere le opportune cure mediche.

I casi importati dall'estero

Le autorità, al primo marzo, sostengono che nessun altro caso nazionale è stato riportato nella provincia dello Zhejiang. Il contagio via Italia si aggiunge alla precedente lista di casi provenienti dall'estero. Nel Guandong si è registrato un contagio dal Regno Unito mentre tre casi importati dall'Iran sono stati rilevati rispettivamente nel Ningxia (1) e a Pechino (2). Per quanto riguarda il primo episodio, il soggetto rientrava da Londra e tornava a Shenzen via Hong Kong. I due casi importati nella capitale, invece, sono da ricollegare a due cinesi provenienti dall'Iran; gli stessi, tra l'altro, entrati in contatto con il cinese originario del Ningxia.

Adesso il crescente numero di casi importati sta preoccupando i netizen cinesi, molti dei quali temono che una tendenza simile possa rilanciare la diffusione del virus in Cina. Ricordiamo che lunedì, al di fuori dell'epicentro della provincia dello Hubei, la Cina ha registrato soltanto tre casi di pazienti infetti.

Come se non bastasse sono ormai 16 le provincie cinesi che hanno abbassato il livello di allerta. Secondo quanto riferito dall'agenzia Xinhua, l'ultima è quella di Zhejiang, dove le autorità hanno deciso di passare dal livello 1 – il più grave – al livello 2.

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