Così è caduto il Boeing ​della Ethiopian Airlines

Sembra che la velocità di ascesa fosse instabile. Al lavoro i tecnici, per capire le dinamiche dell'incidente

Così è caduto il Boeing ​della Ethiopian Airlines

"Una squadra tecnica della Boeing è pronta a provvedere assistenza tecnica dietro richiesta e sotto la direzione della U.S. National Transportation Safety Boar". Lo ha annunciato la Boeing, in una dichiarazione in cui si dice "profondamente rattristata nell'apprendere della morte dei passeggeri e dell'equipaggio dell' Ethiopian Airlines Flight 302".

L'aereo precipitato era un 737 MAX 8. Seri minuti dopo il decollo da Addis Abeba, avvenuto alle 8.38 ora locale, i controllori di volo hanno perso i contatti con i piloti e l'aereo è scomparso dal radar. Secondo quanto riferisce il sito Flightradar24, il Boeing 737 aveva "una velocità verticale instabile". La velocità verticale è quella ascenzionale, che permette agli aerei in decollo di raggiungere la quota necessaria al volo e si guadagna in fase di cabrata. Secondo questa informazione, quindi, sembra che l'aereo, messo in funzione solamente da quattro mesi, avesse qualche problema tecnico. I rilievi dei prossimi giorni faranno luce sulle dinamiche dell'incidente.

Sembra che il pilota, resosi conto del problema al velivolo, abbia chiesto e ottenuto l'autorizzazone per tornare a terra, con un atterraggio di emergenza.

In passato, gli aerei della Ethiopian Airlines sono rimasti coinvolti in diversi incidenti. L'ultimo nel 2010, quando morirono 90 persone: un Boeing 737-8AS precipitò nel Mediterraneo poco dopo essere decollato dall'aeroporto di Beirut.

Il più disastroso, invece, fu quello del 23 novembre 1996, quando tre dirottatori si impossessarono di un Boeing 767 e ordinarono al pilota di fare rotta sull'Australia, ma il volo non poteva arrivare così lontano. Quando il carburante finì, il velivolo si schiantò e 123 dei 175 passeggeri morirono.

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