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Usa, duello Giorgetti-D'Alema: ​"Cosa succederà dopo il voto"

Il dibattito sull'America post-globale e la sfida tra Donald Trump e Joe Biden organizzata da Eureca e moderata da Angelo Polimeno Bottai

Usa, duello Giorgetti-D'Alema: ​"Cosa succederà dopo il voto"

Mancano poche settimane all'apertura delle urne negli Stati Uniti, in quella che si preannuncia una partita tutt'altro che scontata. Joe Biden, candidato democratico, sfida Donald Trump in una tornata elettorale scandita dal coronavirus, dalle notizie sul Presidente infettato, dallo scontro con la Cina e dai Black Lives Matter. Tutto sembra suggerire che l'America sia di fronte ad un bivio che farà da spartiacque: chi vincerà si troverà a guidare un mondo post-globale, o meglio post-globalizzazione, segnato dalla pandemia e dalla crisi economica che ne sta scaturendo. Le ricette dei due contenti sono decisamente differenti. E così il volto che assumerà l'America dopo il voto dipenderà in larga parte da chi verrà scelto per affrontare gli anni a venire: il Tycoon e la sua politica garibaldina, oppure il moderato ex vicepresidente di Obama?

Di questo, e di molto altro, parlano in diretta sulle pagine del Giornale.it Massimo D'Alema, presidente di Italianieuropei, Giancarlo Giorgetti, vicesegretario della Lega, e il politologo Germano Dottori, cultore di studi strategici alla Luiss Guido Carli. L'occasione è la presentazione del libro "L'America post-globale. Trump, il coronavirus e il futuro" scritto da Andrew Spannaus, giornalista ed analista americano presidente della associazione Stampa estera di Milano, con la prefazione di Giulio Sapelli. L'incontro - promosso da Eureca - è moderato da Angelo Polimeno Bottai, vicedirettore del Tg1 e presidente dell'Associazione, e coordinato tecnicamente da Claudio Verzola. Gli ospiti cercano di sviscerare l'America che arriva a questo appuntamento dopo i quattro anni di amministrazione Trump per spiegare cosa bisognerà aspettarci dalla prossima presidenza. "Lo choc del coronavirus sta accelerando la crisi già in atto della globalizzazione, che ha anteposto i parametri monetari e la speculazione al benessere e all'economia reale - si legge nella presentazione del libro -. Il cambiamento inaugurato con l'elezione di Donald Trump richiede un'analisi realistica, per capire quanto rimarrà del tentativo di rimodulare produzione, rapporti commerciali e politica estera.

E mentre l'establishment resiste alle pulsioni populiste e si difende manipolando l'informazione, su alcuni punti non si torna indietro: occorre ripensare l'economia dei bassi costi, il ruolo dello Stato e del debito pubblico, e lo stesso concetto di sicurezza nazionale, tutto nel contesto di nuovi equilibri globali".

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