Guerra in Ucraina

Il Cremlino ai soldati: "Vittoria il 9 maggio". Ma i russi ripiegano sull’obiettivo minimo: "Liberare il Donbass"

Mosca prova a spronare i militari sfiduciati e senza rifornimenti. A Mariupol ammutinamento, un colonnello investito e ucciso dai suoi uomini per le troppe perdite. Gli ucraini riprendono Kherson, caduto un altro generale: Ryasantsev.

Il Cremlino ai soldati: "Vittoria il 9 maggio". Ma i russi ripiegano sull’obiettivo minimo: "Liberare il Donbass"

L'orso russo è in affanno e arranca. Le notizie non arrivano dalla propaganda ucraina, ma da ciò che sta accadendo sul campo, documentato da migliaia di foto e video, dopo quattro settimane di combattimenti. La guerra lampo era diventata guerra di logoramento, ma adesso Mosca è costretta a rivedere i piani, perché sono le truppe a trovarsi in uno stato di prostrazione.
Si potrebbero addirittura accontentare di una parte degli obiettivi iniziali, come sostiene il ministro della Difesa Shoigu, che tra l'altro non gode più della fiducia illimitata di Putin che potrebbe sostituirlo con Sergei Rudskoy. «Le forze armate russe si concentreranno sulla completa liberazione del Donbass», ha ammesso ieri, tralasciando un bilancio sulle altre operazioni in corso. Come quella nella regione di Kherson, dove i russi, secondo il Pentagono, non hanno più il pieno controllo.

I soldati ucraini riferiscono inoltre di un'asfissiante propaganda del personale delle forze armate di Mosca che fa riferimento al 9 maggio, data in cui la Russia celebra, con una parata sulla Piazza Rossa, la giornata della vittoria sulla Germania nazista. Putin, per spronare i militari demoralizzati, avrebbe garantito che entro quella data la cosiddetta «operazione speciale» si concluderà.
A rimarcare i problemi della Russia ci ha pensato anche l'intelligence britannica, che in una nota rivela come le forze ucraine del generale Oleksandr Gruzevych abbiano lanciato attacchi contro obiettivi di alto valore nelle aree occupate dagli invasori. L'esempio lampante è l'affondamento della nave Orsk a Berdyansk. È probabile che gli ucraini continueranno a prendere di mira le risorse logistiche nelle aree controllate dal nemico. Una tattica che costringerà l'esercito russo a dare la priorità alla difesa della propria catena di approvvigionamento, sacrificando il necessario rifornimento per le forze armate. Tant'è che alcune unità militari si stanno ritirando dalle aree non conquistate a seguito delle pesanti perdite, oppure si rifiutano di combattere, come accaduto a Melitopol, dove una settantina di soldati ha deciso ieri di disertare. Qualcosa di simile si era verificato già due giorni prima a Sumy.

Mosca, lo ricordiamo, sostiene di aver perso in battaglia 1.351 uomini (3.825 i feriti), per l'Ucraina sarebbero addirittura 16mila. Tra i morti va segnalato anche l'ennesimo generale, il comandante della 49esima armata Yakov Ryasantsev, ucciso a Chornobaivka, vicino a Kherson. Un altro comandante, il colonnello Yuri Medvedev, a capo della 37esima brigata fucilieri motorizzati, sarebbe invece stato investito e trucidato da uno dei suoi stessi soldati con un carro armato. Un gesto d'ira alimentato dall'alto numero di perdite della sua unità nel conflitto. A corto di uomini, il Cremlino bussa alla porta di Hezbollah, miliziani del Libano già alleati di Putin durante i combattimenti in Siria. Secondo la tv Al Arabya, ne sarebbero già stati reclutati 800, e arriveranno in Ucraina martedì.

Al di là delle analisi, la 30esima giornata di combattimenti ha visto ancora una volta i russi colpire obiettivi civili. L'Onu ritiene che dall'inizio del conflitto 1.081 sarebbero i morti tra la popolazione. Nella notte è stata bombardata di nuovo Rubizhne e due guardie di frontiera sono morte. I russi hanno aperto il fuoco anche sulle città di Creminna, Novodruzhesk, Lysychansk, Popasna, Severodonetsk e Rubezhnoye. A causa dei continui bombardamenti, i soccorritori non hanno potuto spegnere gli incendi che si sono sviluppati. Gli invasori continuano l'assedio di Kharkiv e Sumy, mentre alcune unità sembrerebbero prepararsi a una nuova offensiva contro Izyum. Proprio a Kharkiv hanno colpito un ospedale nel quartiere di Osnovyansk, dove si trova anche un centro di raccolta degli aiuti umanitari, provocando almeno 4 morti e una ventina di feriti.

Due missili hanno raggiunto una struttura militare nella periferia di Dnipro, nella parte centro-orientale del Paese. L'attacco ha provocato gravi danni e i soccorritori sono al lavoro per capire se ci sono persone tra le macerie. Nel Donetsk sono finiti sotto il fuoco russo le località di Mariupol, Marinka, Krasnohirka, Avdiivka, Kramatorsk, Novomikhailivka, Dolyna e Pryshyb. Tra i morti e i feriti ci sarebbero purtroppo anche bambini.

A Zaporizhzhia l'esercito ucraino è invece riuscito a liberare il villaggio di Malynivka, mentre a Odessa le truppe antiaeree hanno abbattuto tre missili da crociera diretti sulla località portuale. Un altro attacco missilistico è stato in parte sventato dall'esercito di Kiev nell'oblast di Vinnycja, non distante dal confine con la Moldavia.

Uno degli ordigni ha concluso la sua corsa su un'area militare.

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