Non si può scappare dalla globalizzazione economica. A dirlo è il presidente cinese Xi Jinping, durante l’apertura dei lavori del Wordd Economic Forum di Davos (Svizzera). "Un tempo anche la Cina aveva dubbi sulla globalizzazione, ma siamo arrivati alla conclusione che l’integrazione è un trend storico", ha spiegato Xi, aggiungendo che la Cina deve avere la forza di nuotare "nel vasto mare dei mercati globali". La Cina ha imparato a nuotare ed è stata "la scelta strategica giusta: l’economia globale è il mare da cui non si può scappare", ha spiegato il leader cinese.
Xi Jinping attacca il ritorno del protezionismo. "Perseguirlo il protezionismo è come chiudersi in una stanza buia", ha spiegato dicendosi contrario all’apertura di guerre commerciali. "Nessuno emergerà come vincitore. Dobbiamo rimanere attaccati allo sviluppo del libero commercio e degl investimenti transnazionali e dire no al protezionismo". A molte queste parole sono apparse una critica al presidente eletto americano Donald Trump.
La Cina non ha intenzione di aumentare la propria competitività svalutando il renminbi, la valuta nazionale. La crescita prevista nel 2016 è del 6,7%. La Cina, ha spiegato Xi, "è entrata nella nuova normalità, ma i fondamenti economici che sostengono la crescita rimangono inalterati. Nonostante la crescita globale sia deludente, la Cina è prevista al 6,7% nel 2016, tra le più alte al mondo" (i dati ufficiali della crescita cinese verranno resi noti venerdì prossimo). La Cina ha un "enorme potenziale" e vuole mantenere una crescita "medio-alta". Pechino continuerà a tagliare la sovrapproduzione industriale, ha poi confermato Xi Jinping.
Il presidente ha poi elencato altri passi che Pechino intende compiere in futuro: la Cina, ha spiegato, "intensificherà le riforme" del sistema, perseguirà "nuovi motori della crescita»"e rafforzerà la protezione della proprietà intellettuale.
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