È appena stato rieletto per la quinta volta a capo del governo ungherese Viktor Orban ma il discorso inaugurale in Parlamento non è ottimistico circa il futuro dell'Europa e dell'Occidente perché saremmo entrati "in un'era di pericolo. Questo decennio sarà un'era di insicurezza e guerre": la notizia viene riportata dal quotidiano di Budapest Infostart. La "profezia" di Orban ha le sue radici nel racconto della pandemia dovuta al Covid per poi proseguire con la guerra e la politica sanzionatoria dell'Ue che "hanno provocato una crisi energetica". Tutto questo, unito agli aumenti dei tassi di interesse statunitensi, "hanno inaugurato un'era di alta inflazione" che ci porta in "un'era di recessione, recessione economica, in cui si alterneranno periodi di stagnazione, recessione e crescita modesta".
"Occidente tenta suicidio"
Insomma, siamo soltanto nei primi mesi del 2022 ma è come se, per Orban, tutto il decennio sia da buttare. Al Parlamento ha aggiunto che "pericolose epidemie possono ripresentarsi. La migrazione verso i Paesi ricchi si sta intensificando con forza tettonica. Inoltre, c'è una vera guerra nella terra del nostro vicino orientale". Orban, che ha ottenuto la fiducia del parlamento con 133 voti a favore, 27 contrari e 39 astenuti, ha affermato che l'Ungheria dovrà preparasi a tutto questo e creare una propria politica. Inoltre, secondo il primo ministro ungherese l'Occidente sta "tentando il suicidio" citando tre punti principali: ci sarebbe un "vasto programma di scambio della popolazione occidentale, che cerca di sostituire i bambini cristiani non ancora nati con migranti", seguita da una follia di genere secondo la quale sarebbe "l'uomo il creatore della propria identità sessuale" e infine un programma di Europa liberale che "trascende gli stati-nazione e il cristianesimo e non fa nulla per sostituire queste forze di conservazione".
"Non superare linea rossa"
Nel suo discorso riportato interamente da Infostart, Orban sottolinea che l'Ungheria non si metterà contro alle sanzioni alla Russia purchè non venga oltrepassata quella che lui chiama "la linea rossa", cioé fin quando non sarà in pericolo "la sicurezza energetica del Paese". Ad oggi, l'Ue non sarebbe in grado di fronteggiare la guerra in Ucraina e si rifugia nelle sanzioni che i leader occidentali immaginano che possano "mettere in ginocchio la Russia" ma aggiunge che "la Nato non può e non deve partecipare alla guerra". Quanto al suo Paese, Orban spiega che Budapest sostiene Kiev attraverso gli aiuti umanitari anche se "gli ungheresi della Transcarpazia hanno subìto abusi in passato e che il presidente e il governo ucraini sono intervenuti apertamente nella campagna elettorale ungherese e hanno sostenuto l'opposizione".
Il ruolo dell'Ungheria
Infine, il primo ministro è convinto che l'Occidente presti scarsa attenzione all'Ungheria perché, assieme alla Polonia, "siamo diventati l'ultimo bastione cristiano-conservatore in Europa". Se è vero che ogni governo prova a costruire il proprio Paese in una certa maniera, c'è grossa distanza con Bruxelles che "punta all'uniformità, un approccio al quale l'Ungheria si sta ribellando", ha concluso.
Intanto, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si è congratulata con un tweet alla rielezione di Orban affermando di non vedere l'ora "di lavorare insieme" per affrontare insieme le sfide che li aspettano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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