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"Afroamericani meno intelligenti dei bianchi". È bufera a Downing Street

Andrew Sabisky aveva iniziato a far parte della squadra di collaboratori del premier inglese grazie a Dominic Cummings, che lo aveva reclutato. Ma alcune frasi razziste e sessiste hanno fatto indignare parte dell'esecutivo

"Afroamericani meno intelligenti dei bianchi". È bufera a Downing Street

Andrew Sabisky ha 27 anni, una laurea a Cambridge ed è stato il primo dei neo-assunti a Downing Street dal consigliere di Boris Johnson, Dominic Cummings, perché ritenuto un giovane brillante e con i requisiti giusti per lavorare nella squadra del primo ministro britannico. Eppure, come riportato da Repubblica, proprio in queste ore, il 27enne si è dovuto dimettere per alcune posizioni giudicate controverse che non avrebbe mai nascosto, soprattutto pubblicamente.

Le frasi controverse

Il 27enne, infatti, considerato da molti il pupillo di Cummings, in passato avrebbe fatto dichiarazioni e commenti razzisti e sessisti che in rete, soprattutto sui social network, sarebbero circolati e poi rimasti, mettendo in imbarazzo non solo Sabisky, ma anche Cummings e, di conseguenza, tutta la squadra di Downing Street. In base a quanto riportato dal quotidiano, il 27enne avrebbe evocato, in qualche circostanza, l'eugenetica di massa, inclusa una forma di "sterilizzazione" di Stato per alcune donne "di bassa classe sociale", in caso di natalità troppo elevata.

Le dichiarazioni controverse

In un'altra circostanza, sul suo profilo personale Twitter (che in queste ore non è più visibile, probabilmente perché oscurato), avrebbe paragonato gli sport femminili alle paralimpiadi. Inoltre, parlando dell'utilizzo massiccio di sostanze chimiche per migliorare le performance cerebrali dei britannici, una volta avrebbe scritto che esperimenti di questo tipo sarebbero valsi persino "un bambino morto ogni tanto".

La teoria della razza inferiore

Ma Sabisky non avrebbe messo in imbarazzo l'entourage di Johnson soltanto per le sue posizioni sessiste e per le sue esternazioni più controverse, ma anche per un commento che riguarda gli afroamericani. In base a quanto riportato dal quotidiano, infatti, il 27enne pubblicamente avrebbe detto che, a suo avviso, i neri "hanno un quoziente intellettivo inferiore" e che "ci sono differenze a livello razziale".

L'imbarazzo a Downing Street

Le frasi di Sabisky, rimaste su internet e riemerse nelle ultime ore, hanno creato qualche disagio al team che lavora con il premier inglese. Tanto da spingere, ieri mattina, i portavoce di Johnson a rispondere alle domande dei giornalisti su Sabisky con numerosi "no comment". E nel corso della giornata, altri elementi dell'esecutivo, insieme a molti impiegati e consiglieri, avrebbero fatto sapere di non essere intenzionati a lavorare con il collaboratore neoassunto.

L'allontanamento di Sabisky

Così, nelle ore successive, il 27enne ha rassegnato le sue dimissioni, nonostante Cummings (considerato il suo promotore) avrebbe provato a difenderlo fino all'ultimo. Sabisky, sul suo profilo (attualmente non raggiungibile), avrebbe argomentato così la sua decisione: "L'isteria dei media è davvero folle. Volevo soltanto aiutare il governo, non creare problemi. Quindi ho deciso di dimettermi.

Spero che un giorno, i media la smetteranno di citare solo quello che piace a loro".

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