Doveva una fortuna alla sartoria. Churchill non saldò mai il debito

Provarono a chiedergli di pagare e lui rispose picche, dicendo che vestirlo per loro doveva essere un onore

Doveva una fortuna alla sartoria. Churchill non saldò mai il debito

In valuta attuale sarebbero più di 16mila euro. Tanto doveva il leader britannico Winston Churchill al suo sarto. Una cifra che si rifiutò per tutta la vita di pagare, nonostante ci avessero provato a fargli notare che il conto era diventato decisamente salato.

Sono carte contenute negli archivi e appena rese pubbliche a parlare di quelle 197 sterline che nel 1937 il futuro primo ministro avrebbe dovuto pagare a Henry Poole and Co. Alla richiesta rispose non estraendo il portafogli, ma piuttosto prendendosela molto.

Henry Poole, uno storico che ha lavorato sugli archivi di Poole and Co., sostiene che nonostante tutto la sartoria continuò a confezionare abiti per Churchill.

Lui disse che si trattava di un fatto di morale, che per loro "era un bene" poterlo vestire e che non era al corrente "gli mancassero soldi".

Quello del primo ministro non fu tuttavia un caso isolato. Anche il figlio di Charles Dickens - ricorda la Reuters - accumulò un debito notevole con la stessa sartoria, che poi il padre fu costretto a saldare.

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