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Marine Le Pen già si prepara: "Sono pronta a sfidare Macron"

Marine Le Pen ha già annunciato di volersi ricandidare nel 2022. L'idea dei lepenisti è quella di dar vita ad un "grande progetto nazionale". Bisogna però prestare attenzione alla sfida interna con Marion Le Pen

Marine Le Pen già si prepara: "Sono pronta a sfidare Macron"

Marine Le Pen è già certa di rappresentare l'opzione migliore per sconfiggere Emmanuel Macron nel 2022. Il leader del Rassemblement National ha comunicato di essere pronta a scendere in campo per le prossime presidenziali. Salvo complicazioni magari derivanti dal quadro politico-sociale d'Oltralpe, la prossima tornata elettorale avrà luogo tra un biennio. Sembra presto per definire le forze in campo. Ma Marine Le Pen ha deciso di giocare d'anticipo, esponendo ai cittadini francesi le sue intenzioni, che sono quelle di sempre: l'Eliseo è l'obiettivo dichiarato. Il sistema a doppio turno francese ha spesso complicato la vita ai lepenisti. Ecco perché "allargare" dovrebbe essere la parola d'ordine individuata dagli strateghi partitici.

Stando a quanto riportato dall'Ansa, che è stata anche ripresa da Dagospia, dopo la fase in cui è stato predisposto e digerito soprattutto il cambio di nome del Front National, ora per la Le Pen e per i suoi, con l'europarlamentare Jordan Bardella in testa, è venuto il tempo della costruzione di un "progetto di unità nazionale attorno a un grande disegno". Può significare apertura al centro, che è una delle condizioni in grado di contribuire ad un risultato inaspettato. Non è un'idea semplice, perché i Repubblicani non hanno mai voluto contrarre patti con chi, in fin dei conti, è sempre stato considerato membro di una forza non troppo spendibile per l'arco costituzionale.

Una giudizio di valore proveniente da chi ha sempre condannato i lepenisti per le loro posizioni. Neppure il Front National, a dire il vero, ha mai allungato la mano verso il centro dello scacchiere. I risultati elettorali, però, hanno contribuito a ridisegnare il quadro: il Rassemblement National è la prima alternativa ad En Marche!, mentre i Repubblicani sono stati ridimensionati per via di una lunga scia di performance elettorali negative. Al momento lo scenario appena ipotizzato è comunque del tutto improbabile. La Le Pen dovrà tentare ancora una volta la corsa in solitaria, guardando peraltro a quello che succede alla sua destra.

La nipote Marion Le Pen, in seguito ad un periodo di ritiro dalla politica, si è rimessa in gioco. Qualche analista ventila l'ipotesi che il percorso culturale intrapreso con Erich Zemmour e con altri intellettuali francesi nasconda in realtà la volontà di presentare una candidatura "marionista" per l'Eliseo. Per questo Marine Le Pen potrebbe aver deciso di dichiarare la propria disponibilità a guidare elettoralmente il Rassemblement in questi giorni. Mettere le cose in chiaro, dunque, prima che ulteriori velleità di leadership emergano in maniera nitida. Emmanuel Macron, nel frattempo, è impegnato nella complessa risoluzione di questa fase, che è interessata soprattutto dallo sciopero nazionale indetto dai sindacati per via della discussa riforma del sistema pensionistico. La sua parabola è discendente. Ma non è ancora scontato che i lepenisti siano in grado d'incassare i consensi derivanti dal malessere generale.

La rifondazione del Front National è servita a preparare il terreno. Le elezioni europee, per i lepenisti, sono andate secondo le aspettative. Ma c'è sempre quel "quid" in più da ricercare per poter davvero pensare di essere competitivi alle presidenziali. Un "quid" che Marine Le Pen deve rintracciare nel corso di un biennio.

Poi sarà tempo di elezioni.

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