Esclusa da tutti i tavoli. Ma la Mogherini minimizza: "Conta il gioco di squadra"

L'alto rappresentante Ue per la politica estera, esclusa dalle trattative sull'Ucraina, non si scompone

Esclusa da tutti i tavoli. Ma la Mogherini minimizza: "Conta il gioco di squadra"

"Dal mio punto di vista la cosa più importante non è la photo-opportunity, ma contano il gioco di squadra e la ricerca di un risultato, che c'è stato. Il successo di Minsk è di tutta l'Europa, lo abbiamo costruito insieme: in attesa del vertice non siamo stati a guardare la partita, abbiamo lavorato e discusso con Lavrov, Poroshenko, Kerry, Biden e tutti i Paesi europei per facilitare l'operazione. Ricordo anche che giovedì il Consiglio europeo ha riconfermato che questa è la politica di tutta la Ue". L'alto rappresentante Ue per la politica estera Federica Mogherini, in un'intervista al Corriere della Sera, commenta con queste parole la sua assenza al vertice sul conflitto in Ucraina.

Mogherini rivendica "il carattere pienamente europeo" dell'iniziativa che ha portato al summit di Minsk. "Da mesi l'Ue ha scelto di investire su due canali nel tentativo di arrivare a una soluzione politica in Ucraina - ha spiegato Mogherini, dando delucidazioni sulla sua assenza - Da un lato l'Osce e il gruppo di contatto trilaterale, che era presente a Minsk e ha firmato l'intesa, poiché è questo l'unico formato dove anche i separatisti siedono al tavolo. Dall'altro il cosiddetto formato Normandia con Germania, Francia, Ucraina e Russia, nato lo scorso giugno, prima della mia nomina, che a più riprese è stato indicato dai vertici europei come quello che ha più possibilità di produrre un risultato. Alla riunione straordinaria dei ministri degli Esteri, che ho convocato subito dopo i bombardamenti di Mariupol e in cui abbiamo anche allungato la lista di chi è sottoposto a sanzioni, si è ribadita la necessità d'intensificare il canale diplomatico. C'è una decisione politica presa a 28 sugli strumenti più opportuni e intelligenti da usare in un dato momento e situazione, anche scontando critiche ed espressioni folkloristiche. Quando parlo d'iniziativa europea voglio dire che è il formato scelto dall'Ue, insieme, per avanzare sulla strada del dialogo politico, complementare a quella della pressione economica. Detto questo, non ho problemi ad andare a Mosca a parlare con Putin. Sono stata la prima a farlo".

E poi ancora: "Questa crisi è nata prima ancora che io diventassi ministro - ha proseguito Mogherini - con la percezione giusta o sbagliata che ci fosse un problema tra Europa e Russia. Detto che l'Ue è un progetto non rivolto contro nessuno anzi con l'idea di creare cooperazione e partenariato, è indubbio che su questa narrativa si è costruita parte del conflitto. Nel momento più drammatico della crisi ucraina, serviva usare e consolidare un canale sperimentato con esiti positivi nei mesi precedenti, a cominciare dai primi accordi di Minsk. Non era utile cambiare o modificare lo strumento. È stato un esercizio di realismo, umiltà e fiducia nel lavoro di squadra.

Il che non significa che nelle crisi l'Ue debba stare un passo indietro, anzi: in Medio Oriente ho preso io l'iniziativa di convocare il Quartetto, facendo sedere allo stesso tavolo russi, americani, Onu ed Europa per cercare di rilanciare il processo di pace. Io sono determinata nei cinque anni del mio mandato a lavorare perché diventi possibile spendere la bandiera europea in tutti i teatri rilevanti".

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