Il fenomeno della prostituzione arriva anche su Instagram: non bastava Facebook, diventato già da tempo veicolo pubblicitario per diffondere immagini di ragazze reclutate sul social network stesso, che è già tempo per il nuovo social di finire nell’occhio del ciclone per lo stesso motivo. A portare sotto i riflettori il caso è un articolo del magazine online Slate.fr.
Instagram, il punto d'incontro virtuale dedicato alle fotografie acquistato recentemente dallo stesso proprietario della F blu, Mark Zuckerberg, sta rapidamente subendo l’invasione da parte di profili correlati da istantanee di giovani o meno giovani in abiti succinti, con tanto di biografia con indirizzo email per contatti extra internet. Nonostante le policy del sito, nelle quali è esplicito il divieto di immagini a contenuto pornografico e che prevedono anche l’oscuramento di hashtag e parole chiave a sfondo sessuale, è però piuttosto semplice incappare in account di escort, signorine dal fisico mozzafiato e ben pochi vestiti addosso.
Il meccanismo di adescamento è tanto facile quanto ben collaudato: si comincia con scambi di emoticon, le faccine con sorrisi e cuori, per passare rapidamente a scambi di battute e complimenti con le sedicenti modelle; quando però si passa alla posta elettronica, le richieste si fanno più esplicite: si va dallo scambio di foto al tariffario, sia direttamente con le ragazze che con i loro manager che gestiscono il racket di prostituzione dal virtuale al reale.
Complice anche lo scarso, se non addirittura nullo, controllo da parte di moderatori, Instragram rischia di diventare nel futuro prossimo terra di nessuno, trasformandosi in un rischio non solo per gli avventori in cerca di sesso ma anche per le prostitute stesse, dando una spinta potenzialmente illimitata al mercato dello sfruttamento sessuale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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