L’esercito Usa è in questi giorni finito al centro di uno “scandalo abusi sessuali”. Un’indagine interna alle forze armate ha infatti denunciato un aumento delle violenze perpetrate da soldati e ufficiali ai danni delle reclute di sesso femminile.
Secondo un dossier redatto dallo Stato maggiore Usa, le molestie in questione sarebbero aumentate, nell’ultimo anno, di quasi il 40% rispetto al livello registrato nelle rilevazioni precedenti. In particolare, nel 2018 le aggressioni contro le soldatesse sarebbero state 20.500, mentre nel 2016, anno delle ultime indagini disponibili, erano state 14.900. Di conseguenza, gli episodi di violenza carnale tra le file delle forze armate americane sarebbero cresciute, nell’arco di tali due anni, del 38% . Sempre in base al rapporto stilato dallo Stato maggiore, la maggior parte delle soldatesse stuprate da commilitoni e ufficiali sarebbe costituita da reclute di età compresa tra i 17 e i 24 anni.
Il documento prosegue evidenziando il “clima di omertà” che regnerebbe negli ambienti militari riguardo ai reati sessuali, in quanto, nel 2018, “soltanto il 3%” delle donne vittime di abusi avrebbe denunciato agli uffici disciplinari i membri delle forze armate responsabili delle condotte incriminate. Dalle indagini condotte dai vertici della Difesa è poi emerso che la maggioranza delle molestie si sarebbe consumata all’interno del Corpo dei Marines.
La pubblicazione del dossier curato dallo Stato maggiore Usa ha subito indotto l’amministrazione Trump a condannare pubblicamente la violenza sulle donne in qualsiasi ambito lavorativo. Il segretario alla Difesa, Patrick Shanahan, ha quindi bollato il reato in questione come “immorale e rivoltante”, assicurando contestualmente di volere rendere gli ambienti militari “sempre più sicuri per il personale di sesso femminile”. Egli ha in seguito promesso di attuare la “linea dura” contro il dilagare di atti di prevaricazione ai danni delle donne in servizio nelle forze armate nazionali.
Le dichiarazioni del capo del Pentagono sono state però etichettate come “ipocrite” dall’opposizione democratica, che ha poi accusato Shanahan e l’intera amministrazione Trump di non avere effettuato finora una sorveglianza efficace contro gli abusi sulle soldatesse.
Jackie Speier, presidente liberal, all’interno della Camera dei rappresentanti, della Commissione sul Personale militare, ha quindi biasimato l’esecutivo federale per non avere mai adottato un “approccio aggressivo” nei confronti della piaga delle molestie sulle reclute di sesso femminile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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