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F-35A, rimosse le restrizioni di volo per i piloti leggeri

Il Pentagono ha risolto i problemi, potenzialmente fatali per i piloti leggeri, connessi al seggiolino eiettabile dell’F-35A ed al casco da 400 mila dollari.

F-35A, rimosse le restrizioni di volo per i piloti leggeri

L’Air Force ha sollevato le restrizioni sul peso per i piloti degli F-35A in vigore dal 2015. Il Pentagono ha risolto i problemi, potenzialmente fatali per i piloti leggeri, connessi al seggiolino eiettabile dell’F-35A. Le modifiche, saranno implementate negli F-35A attualmente in servizio al ritmo di 14 piattaforme al mese, con flotta aerea (107 velivoli) totalmente riconvertita entro il prossimo gennaio. La formazione dei piloti leggeri inizierà entro la fine dell’anno.

F-35: i problemi potenzialmente fatali per i piloti

Il Dipartimento della Difesa ha lavorato di concerto con Martin Baker e Lockheed Martin su tre correzioni principali: progettazione di un casco più leggero per ridurre la pressione sul collo del pilota, installazione di un sistema che ritarderà il dispiegamento del paracadute principale ed il montaggio di un pannello di supporto per la testa tra le bretelle paracadute. Nel sedile costruito dalla società britannica Martin-Baker, è stato riscontrato un problema potenzialmente fatale con un numero di potenziali vittime: un terzo dei piloti che avrebbero volato con l’F-35. Nella fase di eiezione (condizione di emergenza), il sistema avrebbe provocato un colpo di frusta così violento a causa di un errata posizione del seggiolino propulso all’esterno del velivolo. Il rischio, riconosciuto dal Dipartimento della Difesa, era reale per i piloti tra i 60 ed i 65 chili. Secondo i rapporti ufficiali, la probabilità di morte era pari al 98% durante le espulsioni a 160 nodi. Per quanti non lo sapessero è la velocità media di un decollo o di un atterraggio. Il Pentagono ha risolto il problema con una sorte di interruttore che regola il dispositivo in base al peso del pilota. Quando ai comandi siederà un pilota più leggero, il dispositivo di espulsione, ritarderà il rilascio del paracadute di una frazione di secondo, ritenuta in grado di ridurre l’impatto sul collo del pilota. E’ stato implementato anche un dispositivo di supporto tra le bretelle del paracadute per impedire alla testa dei piloti in fase di eiezione di compiere movimenti innaturali e potenzialmente fatali.

I nuovi caschi leggeri, infine, sono in pre-produzione. Un pilota che pesa 60 chili, non avrebbe potuto indossare in sicurezza l’attuale casco da 400 mila dollari. Un pilota con un peso di 60 chili (soglia di tolleranza in eccesso ed in difetto di due chili), avrebbe avuto una probabilità su 50 mila di subire una lesione al collo in caso di espulsione. I piloti tra i 63 ed i 74 chili, avrebbero avuto meno rischi con una probabilità su 200 mila di subire una lesione potenzialmente fatale al collo. Il casco pesa attualmente 5,1 libbre. La soglia minima di sicurezza per ridurre i rischi potenzialmente fatali è di 4,6/4,8 libbre. Rockwell Collins ha rimosso alcune parti interne del casco e messo in produzione una nuova visiera (in via di soluzione i noti problemi di vista del display, come il fenomeno della “finestra sporca”).

L’Air Force precisa che non sostituirà il seggiolino Martin-Baker con l’ACES 5 dell’United Technologies. L’ACES 5 dispone di un sistema di stabilizzazione che l'azienda chiama STAPAC e di un poggiatesta che spinge i piloti a testa in giù durante l'espulsione. Il primo F-35A con seggiolino Martin-Baker modificato ha volato lo scorso 4 maggio.

Definito come “il sedile di espulsione più esaminato ed intensamente testato nella storia”, dovrebbe aver soddisfatto tutti i requisiti fisici specifici per la testa ed il collo.

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