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Facebook contro post dello staff di Trump: "Istigazione all'odio"

Facebook ha rimosso un post del "Team Trump". La motivazione: "Istigazione all'odio razziale". Ma lo staff del presidente si difende

Facebook contro post dello staff di Trump: "Istigazione all'odio"

Facebook, che dal 2016 in poi ha dovuto fare i conti anche col fatto di essere entrato a far parte del dibattito sull'utilizzo dei social network in campagna elettorale, ha preso un provvedimento nei confronti di un post che riguarda da vicino la corsa elettorale di Donald Trump.

La fattispecie individuata nel post che è stato rimosso dall'azienda di Mark Zuckerberg è quella che riguarda la "istigazione all'odio razziale". Qualcosa di simile era già successo su un'altra piattaforma: Twitter. Al presidente Trump, in quella circostanza, era stato in parte oscurato un post. Questa volta, invece, si è optato per una vera e propria rimozione. E la motivazione alla base del caso di Twitter era più o meno la stessa di quello scoppiato in queste ore. Il campo di battaglia nella corsa per la Casa Bianca sta diventando sempre più mediatico.

La segnalazione di Facebook deriva dalla presenza di un simbolo durante i filmati elettorali trasmessi anche dai canali social. La firma sul video è quella del "Team Trump". Ma i video in questione dovrebbero essere stati pubblicati anche sulle bacheche delle pagine ufficiali del Commander in Chief e del suo vice Mike Pence. La simbologia in questione - come riportato anche dall'Agi - sarebbe somigliante a quella che i nazisti utilizzavano per distinguere gli ebrei nei campi di concentramento, e nello specifico ad Auschwitz. Secondo il social network, dunque, a non poter comparire è una forma triangolare, di colore rosso e rovesciata rispetto alla direzione tradizionale. Lo staff di Trump, però, avrebbe banalmente utilizzato un simbolo che rappresenta gli anti-fascisti. Il tycoon pensa che gli anti-fà siano i veri responsabili delle violenze e dei saccheggi cui abbiamo assistito nel corso delle proteste scaturite dopo il caso dell'uccisione di George Floyd.

Lo scopo del team di Trump sarebbe stato insomma quello di contrastare "i pericolosi criminali dei gruppi di estrema sinistra". Ma gli algoritmi - lo sappiamo - possono non essere fini politologi. L'inquilino della Casa Bianca vorrebbe equiparare gli anti-fascisti alle organizzazioni terroristiche. L'iter non è ancora partito, ma sembra che il filmato "incrimato" facesse parte di un progetto più ampio e teso a supportare The Donald in questo suo proposito legislativo.

Questa campagna elettorale - ne abbiamo già qualche accenno - sarà combattuta anche con questo genere di colpi.

Trump ha anche firmato da poco un ordine esecutivo che priva in parte dell'immunità legale i social network per quel che concerne diatribe relative a post attenzionati dalla giustizia.

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