"Fate una lunga siesta". Insultò gli italiani: che fine ha fatto il medico inglese

Disse che il lockdown era una scusa degli italiani per non andare a lavorare: ora il medico e presentatore tv è in bancarotta e chiede aiuto

"Fate una lunga siesta". Insultò gli italiani: che fine ha fatto il medico inglese

Christian Jessen è un presentatore tv, medico e comico inglese molto noto nel Regno Unito. Nessuno lo conosceva nel nostro Paese fin quando, all'inizio del lockdown italiano, non ha deciso di offendere un'intera nazione. La nostra. Qualcuno forse ricorderà la polemica nata quando Christian Jessen dichiarò nel corso del suo programma che l'invito a restare a casa di marzo, poi diventato un obbligo, altro non erano che "scuse per continuare a fare la siesta". Una frase che scatenò un dibattito internazionale ma che, come spesso accade, è stata presto dimenticata. Com'è giusto che sia. Nel suo Paese questo scivolone non ha avuto una grande eco mediatica ma adesso il suo nome è tornato a rimbalzare anche sui nostri media perché il caro Jessen è finito in bancarotta a causa di una causa legale persa contro la prima ministra nordirlandese uscente, Arlene Foster.

Se la sparata contro l'Italia e gli italiani non ha avuto grandi conseguenze per Christian Jessen, al netto di una figuraccia internazionale, quanto da lui dichiarato su Arlene Foster gli ha causato problemi decisamente più importanti. Il quotidiano la Repubblica, infatti, scrive che il medico è stato condannato dal giudiche perché "non è vero che Foster avesse una relazione extraconiugale". Jassen lo aveva insinuato in tv, davanti a un pubblico, e Arlene Foster non ha potuto fare a meno di procedere legalmente in sua difesa.

La giustizia inglese ha fatto il suo corso e Christian Jessen è stato condannato al risarcimento. Un ingente somma di denaro che ammonta a 125mila sterline. Si tratta di una somma pari a circa 150mila euro che il medico ha dichiarato di non avere. Una brutta grana da risolvere per Jessen, che ora confida nell'affetto del suo pubblico per riuscire a saldare il risarcimento dovuto ad Arlene Foster. "Sono soldi che non ho. Vi chiedo dunque di aiutarmi a pagare questo debito", ha scritto Christian Jessen sui social lanciando un raccolta fondi a suo beneficio.

Quando offese un intero Paese falcidiato dal coronavirus, che non era più in grado di cremare e seppellire i suoi morti, Christian Jessen se la cavò con delle scuse: "Ho cercato di sdrammatizzare il panico".

Così disse a chi gli fece notare di non aver avuto molto tatto in un momento così tragico. Evidentemente ad Arlene Foster delle semplici e banali scuse non bastano e così Jessen dovrà mettere mano al portgafoglio. Anzi, ha chiesto ad altri di metterla al posto suo.

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