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Altra condanna per Sarkozy: un anno di sorveglianza elettronica

L'ex presidente francese ha sforato il tetto legale per le spese legate alla campagna elettorale del 2012. A marzo era stato condannato a tre anni per corruzione

Altra condanna per Sarkozy: un anno di sorveglianza elettronica

Nicolas Sarkozy, presidente della Repubblica francese dal 2007 al 2012, è stato condannato ad un anno di carcere per finanziamento illegale della sua campagna presidenziale del 2012. L'indagine, nota col nome "Bygmalion", è partita dopo che gli inquirenti hanno scoperto che le spese elettorali hanno superato quasi del doppio il limite legale.

Oggi, per la lettura della sentenza, l'ex presidente non si è presentato nell'aula del tribunale penale di Parigi. Per le elezioni del 2012, perse contro Francois Hollande, Sarkozy spese 42 milioni di euro, a fronte del tetto legale di 22,5 milioni. Spese giustificate, secondo l'imputato, dal fatto che gli impegni presidenziali non gli avrebbero permesso di prestare attenzione ai dettagli finanziari. Il giudice, nel pronunciare la condanna, ha spiegato che l'ex presidente "ha proseguito l'organizzazione di meeting" dopo essere stato "avvertito per iscritto del rischio di superamento dei limiti", cosa di cui non poteva non essere a conoscenza visto che si trattava della sua seconda campagna presidenziale. Sarkozy, che ricorrerà in appello, non sconterà la condanna in carcere, ma sarà sottoposto a un regime di sorveglianza elettronica. In tutto sono tredici i condannati: il direttore della campagna elettorale è stato condannato a 3 anni e mezzo.

A marzo, Sarkozy era stato condannato a tre anni di carcere, due dei quali sospesi con la condizionale, per corruzione e traffico di influenze. L'ex inquilino dell'Eliseo è così diventato il primo presidente della Repubblica francese ad essere condannato al carcere. Nel 2011, Jacques Chirac venne condannato a due anni - poi sospesi - per alcuni casi di corruzione durante il mandato di sindaco di Parigi. Il "Processo Bismuth" - nome di copertura con cui Sarzoky comunicava con il proprio avvocato - era nato da alcune intercettazioni ordinate dai pm che si occupavano di un altro caso giudiziario in cui era coinvolto l'ex presidente, riguardante un presunto finanziamento ricevuto dal regime di Muammar Gheddafi. Quelle conversazioni hanno dimostrato come Sarkozy, nel 2014, abbia cercato tramite il suo avvocato di ottenere da un alto magistrato della Cassazione alcune rivelazioni su un ulteriore processo in cui era coinvolto.

In questo momento, Sarkozy è coinvolto in un'altra inchiesta su un presunto finanziamento libico ricevuto tra il 2005 e il 2006, anche se l'uomo che avrebbe fatto da intermediario ha poi ritrattato le proprie dichiarazioni.

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