Coronavirus

Un focolaio di coronavirus preoccupa la Grecia: 21 migranti contagiati

All'interno del centro di accoglienza di Ritsona, ad 80 km a nord di Atene, sono stati scoperti 21 migranti contagiati dal coronavirus: la struttura è stata posta in isolamento, ma adesso è allarme in Grecia

Un focolaio di coronavirus preoccupa la Grecia: 21 migranti contagiati

È uno dei principali spauracchi che, da quando è iniziata la pandemia da coronavirus, sta attanagliando la Grecia: la diffusione del morbo all’interno dei super affollati centri di accoglienza per migranti nel Paese.

L’attenzione nel corso di queste ultime settimane, è stata rivolta soprattutto alle isole dell’Egeo ed in particolar modo a Lesbo: qui infatti ha sede uno dei campi più problematici, all’interno del quale vivono migliaia di migranti in condizioni da sempre ritenute poco consone ed in cui, in questo periodo in particolare, appare complicato rispettare le distanze di sicurezza previste dalle misure anti Covid.

E dopo il primo caso di coronavirus riscontrato nei giorni scorsi proprio a Lesbo, l’allarme per le isole greche si è fatto sempre più forte. Per fortuna però, in quel caso si trattava di una donna che era tornata da poco tempo da un viaggio all’estero e che, tra le altre cose, non aveva avuto contatti con la struttura di accoglienza situata nella località di Moria.

Ma mentre gli occhi erano puntati su quella che da anni viene definita come la “Lampedusa greca”, ecco che il nemico invisibile ha colpito da un’altra parte. In particolare, le autorità sanitarie elleniche hanno scoperto nelle scorse ore un focolaio di coronavirus all’interno di un centro d’accoglienza nella regione dell’isola di Eubea, poco più a nord di Atene.

Qui, secondo quanto riferito alle agenzie locali dal ministro per le Politiche migratorie, Notis Mitarakis, sono stati rintracciati almeno 21 migranti positivi al Covid-19. Per questo il campo, che si trova nella località di Ritsona, è stato isolato e tutti coloro che si trovano al suo interno, migranti ed operatori, posti in quarantena per 14 giorni.

Il primo caso di positività scoperto a Ritsona, ha riguardato una donna ospite del centro che aveva partorito in un ospedale di Atene. Forse è qui che la giovane si è infettata e, subito dopo l’esito del test, le autorità hanno fatto scattare il piano di sicurezza monitorando tutti i possibili contatti intercorsi tra la donna ed altri ospiti della struttura di Ritsona.

Da qui poi la scoperta di un “cluster” e la scelta di mettere tutti in quarantena: “La decisione è stata presa sulla base dei risultati del monitoraggio dei contatti avuti da un caso confermato di Covid-19 – ha confermato il ministro Mitarakis – una donna ospitata dal centro che è stata ricoverata dopo aver partorito in un ospedale ateniese. Durante l'esame di 63 persone nella struttura di Ritsona, è stato riscontrato che 20 di loro sono positivi al coronavirus”.

“Tutti i casi di contagio sono risultati asintomatici – ha aggiunto il rappresentante dell’esecutivo ellenico – Inoltre, i risultati della verifica hanno mostrato che tutti i test effettuati sugli impiegati del centro sono risultati negativi”.

Dunque, per adesso il focolaio all’interno del campo per i profughi sembrerebbe isolato. Tuttavia, la scoperta dei 21 contagiati a Ritsona ha messo ancora di più in allarme le autorità elleniche: se il coronavirus dovesse diffondersi tra le migliaia di migranti ospitati nei diversi centri del Paese, sarebbe un’emergenza nell’emergenza.

“Continueremo a tenere d'occhio molto attentamente ciò che sta accadendo nei nostri campi – ha confermato alla Cnn nelle scorse ore il premier, Kyriakos Mitsotakis – stiamo aumentando le strutture mediche”.

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