Bastano delle foto su Twitter perché qualcuno venga obbligato a subire una perizia psichiatrica? A quanto pare sì, se il post è stato pubblicato da Marine Le Pen.
Nel mirino di una procura francesce sono finiti una serie di "cinguettii" con cui - fin dal 2015 - la presidente di Rassemblement National (ex Front National) voleva denunciare le violenze dell'Isis, condividendo anche le immagini e video più crudi del Califfato. I magistrati a marzo l'hanno quindi indagata insieme al deputato e membro del suo partito Gilbert Collard per "diffusione di immagini violente". E ora sono arrivati a chiedere per lei pure la perizia psichiatrica.
A rivelarlo è lei stessa: "JCredevo di averne diritto, ma non è così!", scrive, "Per aver denunciato gli orrori dell'Isis attraverso i tweet, la 'giustizia' mi sottopone a perizia psichiatrica! Fino a che punto arriverano?"
Je croyais avoir eu droit à tout : eh bien non ! Pour avoir dénoncé les horreurs de #Daech par tweets, la « justice » me soumet à une expertise psychiatrique ! Jusqu’où vont-ils aller ?! MLP
— Marine Le Pen (@MLP_officiel) 20 settembre 2018
E in un altro tweet in cui pubblica l'atto di notifica aggiunge: "È davvero allucinante. Questo regime comincia davvero a far paura". Poi la Le Pen spiega che la perizia non è una procedura d'ufficio, ma che è una delle "disposizioni relative alla 'messa in pericolo dei minori', il che, trattandosi di contesto politico dei tweet, è assolutamente aberrante".
Alla Le Pen è già
arrivata la solidarietà di Matteo Salvini: "Una procura ordina una perizia psichiatrica per Marine Le Pen", ha twittato il ministro italiano, "Non ho parole! Solidarietà a lei e ai francesi che amano la libertà!".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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