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Francia, programmi di aiuto ai jihadisti a base di massaggi e terapie con animali

All'interno delle carceri i jihadisti vengono rieducati ai valori francesi. Con terapie da alcuni ritenute troppo morbide

Francia, programmi di aiuto ai jihadisti a base di massaggi e terapie con animali

È polemica in Francia per un nuovo programma di deradicalizzazione messo in atto dal governo. Le autorità hanno infatti stanziato dei fondi per dei corsi da tenersi all'interno delle prigioni e destinati alle persone arrestate per reati di jihadismo. Programma considerato una risposta troppo debole.

La Francia si confronta infatti con il fenomeno dei foreign fighters, cioè quelle persone che aderiscono alle battaglie del radicalismo islamico e partono per il Medio Oriente a combattere per la guerra santa. Secondo le autorità d'oltralpe sono circa 5000 i francesi che negli ultimi anni sono partiti per il jihad. Numeri, questi, che rendono la Francia il primo Paese d'Europa per numero di jihadisti.

Numerosi sono anche i casi di combattenti che abbandonano il fronte per rimpatriare in Francia. Spesso fortemente radicalizzati, diventano un problema per l'ordine e la sicurezza pubblica. Diversi sono infatti gli arresti effettuate dalle forze dell'ordine nei loro confronti. Le autorità hanno dunque ritenuto necessario avviare dei corsi all'interno delle carceri per allontanare i jihadisti dalle loro idee.

Non mancano però le polemiche. Alcuni di questi programmi prevedono infatti terapie da alcuni non considerate idonee. Tra queste ci sono massaggi, programmi di benessere per "riappropriarsi della relazione con il proprio corpo", delle discussioni sulla laicità e sulla teoria del complotto e infine delle terapie con animali.

Le polemiche sono aumentate quando una delle persone a cui questo programma era destinato, un jihadista di nome Bilal T, ha aggredito una guardia con una lama di rasoio.

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