Il fucile sovietico Ak-47 inizierà ad essere prodotto anche dagli Usa

Il kalashnikov, l'incubo degli americani fino agli anni '90, incomincerà a essere prodotto proprio negli Usa. La notizia è stata diffusa da Foxnews che ha spiegato che la ditta Kalashnikov Usa incomincerà a produrre la storica arma a Pompano Beach, in Florida

Il fucile sovietico Ak-47 inizierà ad essere prodotto anche dagli Usa

Ak47, Kalashnikov, il leggendario fucile d'assalto orgoglio e emblema dell'Armato Rossa e dei movimenti guerriglieri durante la Guerra Fredda, è stato più di una semplice arma di combattimento è stato per decenni il simbolo di un epoca, della contrapposizione tra il blocco socialista contro quello statunitense. L'icona della divisione del mondo in due emisferi contrapposti. La bandiera rossa e quella a stelle e strisce, Ak-47 contro M- 16. Un' immagine talmente abbacinante che anche la cinematografia hollywoodiana dovette impegnarsi a fare una propaganda anti sovietica mettendo in croce l'Avtomat Kalashnikova rappresentandolo come l'arma imbracciata dai ''cattivi'' della terra: ribelli, criminali comuni, guerriglieri comunisti e terroristi di ogni risma. Invece, dall'altro lato della barricata c'è chi lo idolatrò in modo assoluto arrivando a porlo persino sulla bandiera nazionale, così infatti fece il Mozambico mentre i sovietici lo apposero sulle loro monete.

Ma anche l'arma che mai si inceppa ha perso il suo potere lirico e il suo valore evocativo di un' epoca delle ideologie tramontata col crollo dei muri, con le liberazioni trasformatesi in nuovi regimi, con i berretti verde olivo appoggiati al capezzale dei sogni di piombo dei giovani che sognavano le rivoluzioni.

Il kalashnikov infatti, l'incubo degli americani fino agli anni '90, incomincerà a essere prodotto proprio negli Usa. La notizia è stata diffusa da Foxnews che ha spiegato che la ditta Kalashnikov Usa incomincerà a produrre la storica arma a Pompano Beach, in Florida. Sino al 2014 l'azienda statunitense importava il fucile direttamente da Mosca, poi con l'ingresso in Crimea delle truppe di Putin e le sanzioni di Obama, la ditta di Tullytown tagliò le relazioni con i russi e da lì quindi la decisione di iniziare la fabbricazione di un prodotto che dal '47 è stato realizzato solo nei confini sovietici e in quelli degli stati socialisti.

S'eclissa così l'ultimo simbolo di un'epoca, la fine del valore ribelle del kalashnikov mette fine anche alle sacche di resistenza del simbolismo storiografico. L'epicedio alla memoria della seconda metà del '900 è facile immaginarselo proprio come un onirico ultimo colpo a salve di Ak-47.

Ma se i simboli e le icone tramontano, non scompare invece l'arma, le munizioni e i morti, a migliaia, che ha provocato e che continuerà tragicamente a causare.

Nuove braccia a impugnarlo, nuovi occhi a guardare nel mirino, nuovi indici a pigiare il grilletto e un assoluto drammatico fine, superiore a bandiere e appartenenze: il dolore di chi è dall'altra parte.

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