La bandiera nera dell'Isis a meno di venti chilometri dal confine terrestre degli Stati Uniti. Sembra un incubo e, per fortuna, sembra esserlo.
Eppure ieri la foto di un vessillo del Califfato inalberato in territorio messicano a poca distanza dal confine texano ha creato il panico tra gli internauti di mezzo mondo. Prima era stato il conservatore "Judicial Watch" a dare la notizia, attribuendola a non meglio specificate "autorità messicane"; poi la voce era girata nei circoli della destra conservatrice americana, dando il via a un vero e proprio corto circuito informativa.
Secondo Judicial Watch, alcuni militanti dell'Isis si sarebbero messi in contatto con il famigerato "cartello Juarez" del narcotraffico presso la città di Anapra, nello stato messicano di Chihuahua. Una località a breve distanza dal confine statunitense.
Scoppiata la psicosi, l'emittente basata a El Paso "ABC-7 News" ha contattato diverse agenzie federali legate al sistema di sicurezza del confine, ricevendo una lunga serie di smentite.
Anche Charlie Winter, ricercatore del thinktank antiterrorismo Quilliam, ha confermato che sino ad ora non c'è stata alcuna indicazione che Isis abbia mai avuto delle mire sul Messico. "Per Isis sarebbe molto costoso attraversare l'oceano e lavorare in Amerca, mentre sappiamo che al Califfato sono generalmente piuttosto pragmatici".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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