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Il campo segreto della Grecia per espellere tutti i migranti

L'accusa arriva dal New York Times, secondo cui il governo di Atene ha istituito un campo in una località segreta da cui poi verrebbero espulsi velocemente i migranti verso la Turchia. Ed Erdogan ne approfitta per attaccare Grecia ed Ue

Il campo segreto della Grecia per espellere tutti i migranti

Dallo scorso 3 marzo in Grecia è entro in vigore in decreto presidenziale, su cui subito sono stati puntati i fari da parte di diverse organizzazioni internazionali. Esso riguarda, in particolare, la sospensione per un mese del diritto d’asilo, unito alla possibilità di effettuare espulsioni immediate.

Una norma d’urgenza, da cui è arrivata repentinamente la firma del capo dello Stato in virtù di quanto stava già accadendo lungo le frontiere turche. Come si sa infatti, a fine febbraio il presidente turco Erdogan ha aperto i confini ai migranti come ritorsione all’Europa dopo il mancato appoggio politico in merito la battaglia di Idlib. Ma anche per, come spiegato nei giorni scorsi su InsideOver, tirare la corda e provare a giocare al rialzo con Bruxelles in sede di discussione per le modifiche dell’accordo del 2016.

E così il premier Mitsotakis ha provato subito a correre ai ripari, potenziando i controlli alle frontiere per evitare insostenibili, specie per il già martoriato paese ellenico, nuovi flussi massicci di migranti. Ma oltre ad impedire fisicamente l’accesso di nuove persone dalla Turchia, il governo di Atene ha dovuto ricorrere a misure d’emergenza per non dare ulteriori pressioni ai già poco gestibili centri di accoglienza del paese.

Il decreto sopra citato, va in questa direzione. I metodi della Grecia però hanno sollevato molte obiezioni. L’operato delle forze di sicurezza e le nuove normative, hanno dato vita a diverse polemiche a livello internazionale. Il blocco integrale dei confini e le espulsioni immediate sarebbero, secondo diverse associazioni quali, tra le altre, anche Amnesty International, in contrasto con il diritto internazionale.

E ad alimentare le polemiche in merito, nelle scorse ore ha contribuito anche un reportage del New York Times. I giornalisti del quotidiano americano, hanno accusato il governo greco di portare i migranti in un campo segreto prima di espellerli in Turchia. La struttura, scorrendo i dettagli esposti nel reportage, sarebbe dunque un centro extragiudiziale dove le persone verrebbero controllate prima di essere riportate indietro.

Nell’articolo del New York Times, si fa riferimento ad alcune testimonianze di migranti i quali hanno dichiarato agli autori dell’inchiesta di essere stati trattenuti per alcune ore dopo essere stati scoperti e, senza possibilità di chiedere asilo politico, sono quindi stati accompagnati nuovamente verso la Turchia. Nel reportage è stata mostrata anche una foto satellitare, che dimostrerebbe l’esistenza del campo tenuto segreto dalle autorità greche a pochi passi dalla frontiera con la Turchia.

Gli autori dell’articolo hanno sottolineato a più riprese come una circostanza del genere rappresenterebbe una violazione del diritto internazionale. In tal modo la Grecia potrebbe essere sempre più accusata di attuare metodi non legali per i respingimenti. Accuse pesanti per Atene, ma che allo stesso tempo andrebbero a creare un paradosso: puntare il dito contro un paese, come la Grecia, che da anni e nonostante una grave crisi economica ha sempre fatto fronte, senza solidarietà da parte dei paesi Ue, al massiccio esodo migratorio proveniente dalla Turchia. E, al tempo stesso, si rischierebbe di far passare impunita la strategia proprio di Ankara che ha invece usato la vita di migliaia di migranti per attuare un ricatto politico all’Europa.

Nelle ultime ore lo stesso Erdogan non ha perso tempo per rilanciare i contenuti del reportage ed accusare la Grecia: “Usano gli stessi metodi dei nazisti – ha dichiarato il presidente turco – Usare violenza contro innocenti è una barbarie”. Un’accusa, quella del “sultano”, che non manca di destare perplessità visti i suoi stessi precedenti in Siria, dove contro i curdi ad ottobre ha lanciato migliaia di miliziani islamisti che hanno sistematicamente attuato uccisioni e torture contro i civili.

La Grecia, da qui alle prossime settimane, potrebbe diventare ad ogni modo una “sorvegliata speciale”. Dal canto suo il portavoce del governo ellenico, Stelios Petsas, non ha voluto commentare quanto emerso dal reportage del New York Times, limitandosi a ribadire che la autorità elleniche hanno espulso i migranti verso la Turchia applicandosi la legge locale.

Ed il punto è proprio questo: quella norma accennata ad inizio articolo, che sancisce la possibilità di espellere immediatamente i migranti, potrebbe attirare sempre più ire a livello internazionale.

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