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Guatemala come Pompei: intere città sepolte dalla cenere

Sale a 69 il bilancio, ancora provvisorio, delle vittime, mentre numerosi sono i dispersi nei villaggi sui fianchi della montagna

Guatemala come Pompei: intere città sepolte dalla cenere

Sale a 69 il bilancio, ancora provvisorio, delle vittime dell'eruzione del vulcano del Fuego, avvenuta domenica in Guatemala. I soldati e i vigili del fuoco stanno lavorando instancabilmente, per rintracciare i dispersi, che al momento del disastro si trovavano nei villaggi sul fianco della montagna.

I feriti, per ora, risulterebbero 46, mentre più di un milione e 700 mila persone, che vivono nella regione, sono rimaste in vario modo coinvolte nell'eruzione, che ha provocato una colata di lava e lapilli che ha colpito le persone residenti nelle abitaioni più vicine alla montagna, mentre la cenere ha invaso intere città. Come riferito ieri dal Giornale, numerosi bambini risultano tra le vittime, il cui numero è destinato a salire.

L'eruzione del vulcano del Fuego, che ha sparso lapilli, rocce bollenti e cenere dai suoi oltre 3 mila metri di altezza, sembra aver avuto sulla popolazione un impatto simile a quello di Pompei. Secondo il vulcanologo dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) Piergiorgio Scarlato, "gli effetti del vulcano del Fuego in Guatemala sono simili a quelli del Vesuvio del 79 d.C: come successe a Pompei, la popolazione è stata investita da una nube di gas, ceneri, lapilli e blocchi di rocce, dalle temperature altissime, superiori ai 700 gradi". Lo riporta Tgcom24, aggiungendo che gli stili eruttivi, sempre a detta dell'esperto, sono stati differenti. Infatti, il Fuego "ha generato colonne di ceneri e gas alte fino a 3-4 chilometri e flussi piroclastici, cioè una miscela di gas e materiale vulcanico", mentre quella del Vesuvio era alta fino a 20-25 chilometri ed era poi collassata su se stessa, producendo lo stesso effetto di quello osservato domenica.

L'attività del vulcano in Guatemala risulta, per il momento, conclusa e sembra, a detta del capo dell'istituto nazionale di sismologia, che "non ci sarà un’altra imminente eruzione nei prossimi giorni".

Ma la tensione, tra la popolazione, resta alta.

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