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Incendio in Portogallo, gravi falle nel sistema dei soccorsi

Alcune delle 64 vittime del rogo del Pedrogao sarebbero morte per problemi di comunicazione nel sistema dei soccorsi

Incendio in Portogallo, gravi falle nel sistema dei soccorsi

Diverse vittime dell'incendio che ha devastato il centro del Portogallo il 17 giugno non hanno potuto ricevere aiuto a causa di problemi nei sistemi di comunicazione del coordinamento dei soccorsi. È quanto emerge dalle registrazioni delle comunicazioni realizzate dalla Protezione civile, una sorta di "scatola nera" il cui contenuto è stato diffuso dal quotidiano Publico.

Secondo quanto emerso, la prima lacuna è stata registrata intorno alle 19 di sabato 17, cinque ore dopo l'inizio dell'incendio, quando è scattata l'allerta per tre persone intrappolate nelle proprie abitazioni.

"Abbiamo cercato di stabilire un contatto con il centro di comando, ma senza successo", ha fatto sapere nel documento l'ufficio del 112, il servizio di emergenza, secondo il quale alla stessa ora i pompieri nella zona avevano avvisato di aver perso il segnale per comunicare.

Cinque minuti dopo è giunta un'altra richiesta di aiuto per un uomo e suo figlio in una abitazione, ma anche in questo caso il centro di comando non ha ricevuto l'allerta, e due ore più tardi il centro non è stato informato dell'incendio di un appartamento e del conseguente decesso all'interno di un uomo di 75 anni che aveva chiesto aiuto.

Ma il momento più drammatico c'è stato dopo le 23, quando il Comando distrettuale delle operazioni di soccorso della Leiria ha avvisato il Centro nazionale dell'impossibilità di stabilire contatti con i pompieri. Proprio ieri il ministro dell'Interno Constanca Urbano de Sousa ha ordinato una inchiesta sul funzionamento dell'apparato comunicativo.

Il bilancio finale dell'incendio di Pedrogao - località non distante dalla capitale Lisbona - parla di 64 morti e 254 feriti.

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