Forze speciali statunitensi in azione per liberare alcuni ostaggi in Iraq

Lo scrive la stampa americana, citando fonti militari. Settanta persone sarebbero state liberate. Voci su un soldato morto

Forze speciali statunitensi in azione per liberare alcuni ostaggi in Iraq

Il blitz sarebbe scattato nella notte, con i primi linea un commando di miliziani curdi e subito dietro le forze speciali americane, dispiegate a Hawaija, nel nord dell'Iraq, per un blitz su una prigione gestita dagli uomini dell'Isis.

È la stampa americana - Cnn e New York Times i primi a parlarne - a raccontare di un'operazione in cui secondo funzionari dell'amministrazione americana sarebbe morto il primo statunitense impegnato nelle operazioni contro il sedicente Stato islamico.

L'obiettivo della missione era quello di liberare un gruppo di prigionieri. La loro identità non è del tutto chiara. C'è chi parla di miliziani curdi e chi invece di arabi iracheni, forse delle forze di sicurezza. Pare anche che nello scontro siano morti diversi jihadisti e testimonianze dicono che altri sono stati portati via a bordo degli elicotteri.

È così che i commando sono arrivati in zona, aviotrasportati e preceduti da una serie di attacchi aerei che hanno spianato la strada all'operazione, di cui le fonti militari sentite dal New York Times confermano soltanto le linee generali, senza entrare in dettagli.

Nel tardo pomeriggio è arrivata anche la conferma del Pentagono. Stando al comunicato gli Usa avrebbero collaborato con le forze curde con uomini e mezzi. Nel corso dell'operazione 5 terroristi dell'Isis sono stati arrestati e molti altri uccisi in azione.

Il dipartimento ha anche informato che l'operazione ha permesso di recuperare importanti informazioni di intelligence. Il comando ha anche confermato che uno degli agenti impegnati nella missione è morto per le ferite riportate durante l'attacco.

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