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Iraq, a Ramadi continua lo scontro. Sei quartieri nelle mani dei jihadisti

La periferia della città riconquistata dalle forze governative è ancora controllata dai jihadisti

Iraq, a Ramadi continua lo scontro. Sei quartieri nelle mani dei jihadisti

La battaglia non è ancora finita. Non è bastato l'annuncio del governo iracheno a far cessare i combattimenti nella città di Ramadi, in teoria riconquistato lo scorso 28 dicembre ma dove, nella realtà, sei quartieri sono ancora nelle mani dei miliziani jihadisti.

L'avanzata delle forze irachene ha di certo inflitto una grossa perdita alle forze dell'Isis, che dallo scorso maggio controllavano quella che è la capitale dell'Anbar, ma sei quartieri alla periferia della città rimangono ancora nelle mani dei jihadisti. L'annuncio è di oggi, e arriva dal comandante della Terza divisione anti-terrorismo, che aggiunge che le forze di Baghdad controllano comunque il centro "al cento per cento".

A Sufiya, Sajiriya, Albu Ghanim, Albu Marie, Husiaba e Jewaiba le cose vanno però diversamente e la città deve fare i conti anche con i danni lasciati dagli scontri. Secondo fonti locali otto case su dieci sono rimaste distrutte, fatte saltare dall'Isis o colpite nei combattimenti quando le forze governative hanno lanciato la loro offensiva.

"La maggior parte delle strade di Ramadi sono disseminate di ordigni esplosivi e ci vorranno grandi sforzi e competenze per completare la bonifica", ha detto il governatore della provincia, Sohaib al Rawi, ai media iracheni.

Sempre nella regione di Anbar sarebbe rimasto ferito Abu Mohammed al-Adnani, il portavoce del sedicente Stato islamico.

Una notizia diffusa nei giorni scorsi dal comando iracheno, ma difficile da confermare.

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