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Isis, sarà la peste bubbonica la prossima arma dei jihadisti?

Trovate istruzioni su come preparare armi batteriologiche in un computer abbandonato da uomini dello Stato Islamico

Isis, sarà la peste bubbonica la prossima arma dei jihadisti?

La peste bubbonica: sarebbe questa l'ultima arma che Isis punta a procurarsi per combattere la guerra santa contro l'Occidente. Lo scrive la rivista statunitense Foreign Policy, che rivela come in un computer appartenente agli uomini dell'Isis e poi caduto nelle mani di gruppi ribelli siriani siano stati ritrovate istruzioni su come preparare armi batteriologiche. Tra queste, la peste bubbonica.

Un vero e proprio incubo: oltre trentacinquemila file contenenti prediche religiose, sermoni, video di Osama Bin Laden ma soprattutto tutte le informazioni necessarie a realizzare delle vere e proprie bombe chimiche. Due giornalisti di Foreign Policy, entrati in contatto con i ribelli che avevano recuperato il computer in questione, hanno ricostruito come il portatile appartenesse al tunisino Muhammed S., fisico e chimico per formazione.

Nelle diciannove pagine relative all'utilizzo delle armi biologiche, si leggono frasi agghiaccianti: "Il vantaggio delle armi biologiche è che non richiedono grossi investimenti, mentre le perdite umane possono essere enormi". Si progetta di utilizzare animali per diffondere il morbo più velocemente: "Quando il microbo viene iniettato nei topi, i sintomi dovrebbero iniziare a comparire nel giro di ventiquattr'ore".

"Riempire piccole granate con il virus e poi gettarle in ambienti chiusi, come metropolitane, stadi, discoteche - si legge ancora - Meglio usarle accanto alle prese dell'aria condizionata. Il batterio si espande in pochi minuti e colpisce migliaia di persone"

Come argomento a favore della guerra batteriologica viene invocata anche una sentenza dell'imam saudita jihadista Nasir al-Fahd: "Se i musulmani non possono distruggere gli infedeli in modo diverso, è consentito usare armi di distruzione di massa - scrive Nasir al-Fahd - Consentito anche se vengono tutti uccisi e i loro discendenti cancellati dalla faccia della terra."

Al momento non esiste ancora alcuna prova che gli uomini dello Stato Islamico siano in possesso di questo tipo di armi.

Quest'ultima scoperta, però, getta una nuova, inquietante luce sulle reali intenzioni di Isis verso l'Occidente "infedele".

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