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Israele arresta un palestinese per un "buongiorno" su facebook

La polizia si è fidata della traduzione e ha fermato un muratore innocente

Israele arresta un palestinese per un "buongiorno" su facebook

È bastato un post su facebook perché un muratore della Cisgiordania finisse arrestato dalla polizia di Israele. Una foto condivisa sul suo profilo, mentre posava accanto a un bulldozer, con un breve messaggio che tutto era tranne che una minaccia per la sicurezza.

L'uomo aveva scritto solo un banale "Yusbihuhum", un buongiorno insomma. Peccato che il software di traduzione automatica della piattaforma sia tutto tranne che perfetto. E così il costruttore impiegato nell'insediamento di Beitar Illit, non lontano da Gerusalemme, è passato per un malintenzionato - se un terrorista - che sui social esortava: "Attaccateli!".

Secondo il quotidiano israeliano Haaretz, che ha riportato la notizia, il lavoratore è finito in manette la settimana scorsa, senza che la polizia pensasse di chiedere a un agente con un minimo di conoscenza dell'arabo se l'interpretazione del post fosse corretta. A convincerli della necessità di intervenire il fatto che nella foto ci fosse un bulldozer. Uno strumento per un attacco letale.

O, più banalmente, il macchinario con cui l'uomo si guadagna il pane ogni giorno.

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