"I pazienti deportati in Russia". Un video choc accusa Mosca

Il comune di Mariupol ha diffuso un video che mostrerebbe la deportazione in Russia del personale e dei pazienti dell'ospedale della città

"I pazienti deportati in Russia". Un video choc accusa Mosca

Il comune di Mariupol ha denunciato la "deportazione in Russia" del personale e dei pazienti dell'ospedale della città. Le autorità locali hanno pubblicato un video sul loro canale Telegram che mostrerebbe l'accaduto.

Il filmato diffuso dal comune di Mariupol

Il filmato dura 15 secondi. Si vedono donne, bambini e anziani che camminano, in fila, con lo sguardo terrorizzato, prima di salire sui mezzi blindati russi. Secondo quanto riportato da Ukrinform, uomini armati sarebbero entrati nell'ospedale di Mariupol imponendo a medici e pazienti di seguirli e salire sui loro veicoli.

Il consiglio comunale racconta di "persone esauste e spaventate, costrette a eseguire gli ordini dei terroristi russi". E mostra il breve video in cui si vedono decine di persone, seguite dai militari, che camminano tra le macerie di palazzi distrutti dalle bombe verso un blindato. Poi il momento in cui uno di loro ci sale dentro, mentre una donna alle sue spalle si gira verso chi sta riprendendo le immagini, con uno sguardo terrorizzato, prima di salire. "Il futuro di queste persone è sconosciuto", ha commentato il comune.

Deportazione o evacuazione?

Il comune di Mariupol ha parlato di deportazione. Non è tuttavia possibile confermare con assoluta certezza le affermazioni diffuse dalle autorità ucraine. Non è infatti da escludere che quel filmato possa rappresentare un'evacuazione di civili da una zona ormai finita in mano russa, oppure al centro di operazioni militari. Anche perché i russi hanno fatto sapere che l'evacuazione dei civili prosegue, con altre 500 persone partite da non molto: in totale dal 5 marzo la Repubblica di Donetsk ha evacuato dalla città portuale sotto assedio 13.607 cittadini.

Nelle ultime ore il ministro per la Reintegrazione dei territori temporaneamente occupati ucraina, nonché vicepremier, Iryna Vereshchuk, aveva inoltre spiegato che le operazioni di evacuazione attraverso i corridoi umanitari sarebbero andati avanti, e che in giornata ne sarebbero previsti una decina. La vicepremier aveva anche sottolineato che i residenti di Mariupol intenzionati a lasciare la città avrebbero potuto farlo esclusivamente attraverso mezzi di trasporto privati.

Cosa succede in città

Nel frattempo i principali combattimenti si sono spostati dal centro della città al porto, secondo quanto ha riferito il portavoce delle milizie popolari della autoproclamata repubblica di Donetsk. Le milizie filorusse hanno detto di essere "già entrate nel porto" e di stare spingendo la difesa ucraina "verso la zona industriale ad Azovstal". I soldati ucraini che si trovano ancora nel porto sul Mar d'Azov, secondo le stesse milizie, sono circa 3 mila.

Nella parte centrale della città, intanto, si può dire che le battaglie principali siano terminate. Lo ha dichiarato il rappresentante delle milizie della repubblica popolare di Donetsk, Eduard Basurin, in un'intervista rilasciata questa mattina all'emittente televisiva Rossija 24.

Intanto il sindaco della città, Vadim Boychenko, ha affermato che è stato distrutto oltre il 90% della citta ucraina di Mariupol e che

almeno il 40% "non è più recuperabile". Boychenko, ha inoltre rinnovato l'appello per sanzioni più dure contro la Russia e per il riconoscimento di crimini di guerra da parte delle istituzioni internazionali.

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