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L'Europa sorda non sente l'allarme rosso

L'Europa sorda non sente l'allarme rosso

Sacrosanta la pietà per i migranti inghiottiti dal mare e comprensibile l'appello del Papa all'accoglienza sotto Natale, ma le ondate di arrivi sulle nostre coste dimostrano che la situazione è fuori controllo. La Calabria non può venire travolta nelle ultime 24 ore da 700 sbarchi provenienti dalla rotta del Mediterraneo orientale, con la novità che i carichi umani non partono solo dalla Turchia, ma pure dai nuovi hub in Cirenaica, Libia dell'Est. Le Ong del mare non possono continuare a fare quello che vogliono portando in «dono» attorno a Natale 1.113 migranti illegali su quattro navi e cantando pure vittoria. I talebani dell'accoglienza tedeschi di Sea Watch hanno annunciato orgogliosi che «non c'è pausa invernale per la solidarietà». Forti dell'assoluzione definitiva di Carola Rackete, la loro capitana trasformata in eroina per aver forzato l'ingresso a Lampedusa, sono convinti che nessun ordine o decreto può fermarli dallo sbarcare tutti i migranti in Italia. Peccato che quest' anno i primi tre per nazionalità, nella classifica degli arrivi, sono tunisini, egiziani e cittadini del Bangladesh, che non scappano da alcuna guerra e non avrebbero alcun diritto ad arrivare da noi. I numeri del 2021 devono far suonare un campanello d'allarme, per ora smorzato dal governo se non per le proteste della Lega. Da gennaio sono entrati 64.632 migranti via mare e quasi 10mila dalla rotta balcanica. Poco meno del doppio rispetto allo scorso anno e cinque volte e mezzo in riferimento al 2019 calcolando solo gli sbarchi. E sarebbero stati 27mila in più se la Guardia costiera libica non li avesse intercettati e portati indietro. Inevitabile che con l'impennata delle partenze, anche d'inverno, aumentino i morti in mare a causa della criminale spregiudicatezza dei trafficanti. E della furbizia delle Ong, che piazzano le navi davanti alla Libia facendo da calamita. In tempi di quarta ondata, con record di contagi, affrontare da soli un'immigrazione fuori controllo è ancora più insopportabile. Lo stesso capo dello Stato, Sergio Mattarella, solitamente felpato sul tema, ha puntato il dito contro l'Europa matrigna auspicando che «governi il fenomeno migratorio, o ne saremo travolti».

I partner Ue, grazie all'emergenza pandemia, hanno di fatto sospeso la distribuzione di una fetta di chi sbarca in Italia. E preparano una riforma di Schengen che si prospetta come una fregatura. Il «regalo» Ue per il 2022 è rispedire tutti i migranti nei Paesi di primo ingresso, ovvero da noi.

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