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Libano, esplosioni a Beirut: ci sono 3000 feriti e almeno 100 morti

Due esplosioni potentissime nella zona del porto. Danni agli edifici e decine di feriti. Deflagrazione avvenuta dentro un deposito di fuochi d'artificio

Libano, esplosioni a Beirut: ci sono 3000 feriti e almeno 100 morti

Due potenti esplosioni hanno scosso Beirut. Come mostrano alcune immagini televisive una densa colonna di fumo si è alzata all'improvviso dalla zona del porto della capitale libanese. Ancora è presto per un bilancio definitivo, ma il ministero dell'Interno ha fatto sapere che sono oltre 3mila feriti e almeno 100 morti. Altre 100 persone sarebbero disperse. Ci sono feriti sotto le macerie. La deflagrazione, avvenuta nella zona del porto, è stata avvertita in tutta la capitale libanese, provocando scene di panico tra i cittadini.

A causare la potente esplosione avvenuta nella zona del porto di Beirut sarebbe stato un incendio in un magazzino di fuochi d'artificio. È quanto riporta l'agenzia di stato libanese, citata dalla Cnn. Molti gli edifici danneggiato dall'esplosione, avvertita in tutta la città. Tra questi, anche il quartier generale dell'ex premier libanese Saad Hariri e l'ufficio di corrispondenza della Cnn. Nei cieli della città aleggia ora una nuvola di fumo, mentre i vigili del fuoco sono accorsi nell'area della deflagrazione per spegnere le fiamme. Diversi media ricordano che il Tribunale speciale dell'Onu sull'assassinio dell'ex premier Rafik Hariri debba a breve emettere il suo verdetto. I quattro imputati, in contumacia, sono membri delle milizie sciite filo iraniane di Hezbollah, che hanno sempre negato di avere avuto un ruolo nella morte dell'ex premier. Da mesi il Libano soffre di una gravissima crisi economica, aggravata dalla pandemia di coronavirus, con frequenti proteste e scontri tra manifestanti e polizia.

Ferito un militare italiano

L'esplosione ha coinvolto un team della missione Unifil. Un militare italiano del contingente ha riportato lievi ferite. È stato lo stesso militare a informare direttamente i familiari sul suo stato di salute. Lo ha reso noto lo Stato maggiore della Difesa con un comunicato. Sul posto, in stretto coordinamento con le forze di sicurezza libanesi, sono intervenuti i soccorsi del Sector West di Unifil che stanno provvedendo all'evacuazione del personale. Sono in corso gli accertamenti da parte di Unifil e delle forze di sicurezza libanesi per accertare la dinamica dell'accaduto.

"Lasciate Beirut"

Intanto il ministro degli interni Mohammed Fahmi ha riferito spiegando che da una prima ricostruzione il nitrato di ammonio sarebbe stato posizionato nel magazzino dopo esser stato sequestrato da una nave mercantile nel 2014. Testimoni riferito di aver visto una nuvola arancione come quella che appare quando viene rilasciato gas tossico di biossido di azoto dopo un’esplosione che coinvolge nitrati e nel Paese è forte la preoccupazione anche per le tossine presenti ora nell’aria.

Da qui l'invito ad evacuare la città.

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