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Libia, liberato peschereccio italiano sequestrato dalla marina di Haftar

Il peschereccio "Ghibli primo" era stato sequestrato due giorni fa dalla Guardia Costiera di Tobruk. Alfano esulta su Twitter: "Ancora un ottimo risultato"

Un peschereccio
Un peschereccio

Il peschereccio italiano "Ghibli primo" sequestrato nei giorni scorsi dalla Guardia Costiera fedele al governo libico del generale Khalid Haftar è stato liberato.

A darne notizia, in mattinata, il ministro degli Esteri Angelino Alfano con un messaggio su Twitter: "Il peschereccio Ghibli può tornare in mare, i membri dell'equipaggio dalle loro famiglie - scrive il capo della Farnesina - Ancora un ottimo risultato."

Il vascello di Mazara del Vallo era stato fermato due giorni fa nelle acque internazionali antistanti il porto di Derna da unità navali fedeli al governo del generale appoggiato dall'Egitto e costretto ad attraccare nel porto di Ras al Hilal. Il peschereccio, fermato insieme ad un'altra nave battente bandiera greca, incrocia al comando del capitano Faro Licavoli ed imbarca tre marinai italiani e tre tunisini.

L'unità mercantile italiana era stata fermata con ogni probabilità nell'ambito di una serie di controlli per contrastare il traffico d'armi che spesso vengono nascoste su imbarcazioni di varie nazionalità e che vengono consegnate agli islamisti che si annidano nella regione di Derna.

Dopo due giorni di incertezza, però, la vicenda del "Ghibli" pare essersi risolta per il meglio.

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