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Libia, nuovi raid aerei di Haftar: colpito aeroporto di Mitiga

A Tripoli infuria la battaglia tra le forze del generale e quelle del governo riconosciuto. L'aeroporto è l'unico ancora operativo nella capitale. E adesso molti temono un'ondata di profughi

Libia, nuovi raid aerei di Haftar: colpito aeroporto di Mitiga

In Libia continuano i raid aerei delle forze di Khalifa Haftar. Secondo fonti libiche all'AdnKronos, l'aviazione dell'Esercito nazionale libico ha bombardati l'aeroporto di Mitiga nei pressi della città di Tripoli. L'aeroporto di Mitiga è l'unico attualmente operativo nella capitale libica, dal momento che quello internazionale di Tripoli non è operativo da diversi anni.

In queste ore, la situazione in Libia si è fatta estremamente complessa. L'aviazione di Haftar continua a colpire i dintorni della capitale per piegare il governo di Fayez al-Sarraj, mentre alcune milizie libiche si stanno unendo al governo riconosciuto per contrapporsi al maresciallo della Cirenaica. L'uomo forte dell'est del Paese vuole conquistare più terreno possibile in vista della prossima conferenza nazionale, dove vuole arrivare controllando larga parte della Libia e di fatto mostrando al mondo di essere lui l'unico leader politico ma anche militare in grado di tenere il Paese. E in queste ore, fonti del governo libico parlano di 35 morti negli scontri fra il governo di accordo nazionale e quelli fedeli a Haftar.

Secondo le prime informazioni, il raid è stato effettuato da almeno un cacciabombardiere Mig-21, che ha colpito con due missili la pista militare dell'aeroporto. Sui social network, sono apparsi i primi video con le immagini dell'aereo in azione e del fumo nero vicino agli aerei civili. Il 6 aprile scorso, l'aviazione dell'Lna ha dichiarato tutta la la Libia occidentale "area di operazione militare", imponendo in pratica la no fly zone. Abdel Salam al Hasi, capo delle operazioni dell'Lna nella Libia occidentale aveva detto ad Al Hadath che le operazioni avrebbero avuto come bersaglio anche "le basi aeree" del governo di accordo nazionale.

Intanto, in queste ore, si muove la diplomazia. Il rischio, secondo molti, è che questa crisi di Tripoli possa scatenare una nuova ondata migratoria, come sostenuto anche dal presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani. E adesso anche il Telegraph lancia l'allarme. Il quotidiano britannico ha detto che l'Unione europea è in allarme per la possibilità che possa giungere una nuova ondata migratoria.

L'ambasciatore Buccino incontra Sarraj

Questa mattina, prima dei raid, Sarraj ha ricevuto l'ambasciatore d'Italia in Libia, Giuseppe Buccino Grimaldi. In un comunicato stampa, il governo riconosciuto ha affermato che l'incontro si è focalizzato sulla "situazione politica e di sicurezza in Libia e le ripercussioni dell'aggressione contro la capitale e alcune città libiche". Buccino, stando a quanto dichiarato nel comunicato del governo, "ha espresso il rifiuto da parte di Roma dell'aggressione che minaccia la vita dei civili", e si è augurato che le forze di Haftar "tornino da dove sono venute". Sarraj, invece, "ha espresso il suo apprezzamento per la posizione dell'Italia".

Gli italiani rimangono in Libia

Lo Stato maggiore della Difesa intanto fa sapere che il contingente italiano continuerà a "operare regolarmente" a tripoli e a Misurata, idem per la nave Capri, che è a Tripoli nell'ambito dell'operazione Mare Sicuro. Il chiarimento è arrivato direttamente dai vertici militari italiani "in merito alla diffusione di notizie circa un presunto ritiro dei militari italiani dalla Libia".

La Missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia (Miasit) continua dunque a prescindere dalla situazione di crisi che sta vivendo la capitale del Paese nordafricano.

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