Lo scandalo Epstein

Un libro rivela: "Clinton era l'amante della collaboratrice di Epstein"

La storia tra Clinton e Ghislaine Maxwell durerebbe da anni e i due avrebbero partecipato fianco a fianco alla vita mondana newyorchese

Un libro rivela: "Clinton era l'amante della collaboratrice di Epstein"

Il caso di Jeffrey Epstein, il milionario americano suicidatosi in carcere dopo essere stato incriminato per violenza sessuale e abusi su minori, si arricchisce di un ulteriore capitolo e di altre suggestioni, con al centro nuovamente Bill Clinton. Dalle anticipazioni di un libro che sarà pubblicato negli Usa il 2 giugno emerge infatti una pesante accusa a carico dell’ex presidente: quella di essere stato l’amante di una stretta collaboratrice del magnate-pedofilo. In questi giorni, l’esponente democratico è stato già tirato in ballo in merito al caso-Epstein, con un testimone che ha assicurato la presenza di Bill almeno una volta nella residenza-postribolo del finanziere newyorchese, circostanza che era stata in precedenza sempre negata con forza dal politico progressista.

Le nuove accuse nei riguardi dell’ex commander-in-chief partono attualmente, ha fatto sapere ieri l’Ansa, dall’estratto di un volume dal titolo A Convenient Death: The Mysterious Demise of Jeffrey Epstein, scritto dai giornalisti investigativi Alana Goodman e Daniel Halper. Nel testo citato dall’agenzia, che sarà pubblicato in America dal New York Post, si fa appunto riferimento a una presunta relazione tra Clinton e Ghislaine Maxwell, cittadina britannica con una passione per l’alta società nonché braccio destro del milionario indiziato di abusi.

In particolare, tale donna, rimarca l’organo di stampa italiano, è stata accusata di essere colei che procurava le minorenni per i festini a luci rosse organizzati da Epstein nella villa di quest’ultimo, ubicata su un atollo delle Isole Vergini Usa.

Il medesimo libro denuncia la relazione tra Clinton e la Maxwell, già amante del finanziere incriminato, facendo riferimento alle rivelazioni rilasciate ai due autori da un testimone diretto della tresca tra il politico dem e la donna.

A detta del testimone in questione, rimasto anonimo e citato dal New York Post, l’esponente liberal frequentava Epstein apposta per “stare vicino alla Maxwell”. Andare a fare visita al milionario newyorchese era appunto per Bill, sostiene tale individuo non identificato, un “alibi” per mascherare la sua reale intenzione di incontrare la collaboratrice del finanziere.

La fonte anonima interpellata da Goodman e Halper assicura comunque che l’ex inquilino della Casa Bianca, nelle sue frequentazioni con Epstein, sarebbe stato sempre e solo attratto da donne maggiorenni, senza abbandonarsi mai ad atti di pedofilia. A tale proposito, il testimone citato nel volume sottolinea: “Clinton è stupido, ma non è un idiota”.

Il New York Post, partendo dalla testimonianza sulla relazione amorosa tra Bill e la collaboratrice del magnate, provvede poi a ricostruire e a fare luce sulla chiacchierata storia tra Clinton e il braccio destro dell’imprenditore suicidatosi in carcere.

L’ex commander-in-chief e la Maxwell, afferma l’organo di stampa a stelle e strisce, non si sarebbero frequentati soltanto nella residenza del magnate sull’isola caraibica-postribolo, ma anche a New York e, per giunta, per diversi anni e in maniera sfacciata.

Bill, ricostruisce la testata Usa, sarebbe andato appunto abitualmente a trovare nella Grande Mela la cittadina britannica nell’appartamento della stessa, ubicato a un tiro di schioppo dalla Trump Tower e dal valore di 11 milioni di dollari.

Bill e la sua presunta amante, continua il giornale statunitense rifacendosi a scoop giornalistici risalenti al 2002, sarebbero stati degli habitué della vita sociale della metropoli, facendosi fotografare insieme in ristoranti di lusso, eventi mondani e serate di beneficenza. In alcune di queste iniziative pubbliche di solidarietà, la Maxwell avrebbe addirittura “sostituito” sotto gli occhi di tutti l’assente Hillary al fianco dell’ex inquilino liberal della Casa Bianca.

Negli ultimi anni, continua la ricostruzione messa a punto dal giornale della Grande Mela, l’ex amante di Epstein sarebbe stata una presenza fissa agli eventi pubblici organizzati dalla Clinton Global Initiative e dalla Clinton Foundation.

La cittadina britannica sarebbe stata inoltre uno dei pochi invitati al matrimonio, celebrato nel 2010, di Chelsea, la figlia dell’esponente progressista.

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