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"L'impronta di Armstrong sulla Luna diventi patrimonio dell'Umanità"

La richiesta degli Stati Uniti, per proteggere Tranquillity Base, il luogo del primo allunnaggio

"L'impronta di Armstrong sulla Luna diventi patrimonio dell'Umanità"

"Un piccolo passo per l'uomo, un grande passo per l'umanità". E quel passo aveva lasciato il segno, non solamente sui libri di storia, ma anche sul suolo lunare. Ora, a 50 anni dal 20 luglio 1969, gli Stati Uniti chiedono che l'impronta lasciata da Neil Armstrong diventi patrimonio dell'Umanità, per preservare la zona del primo allunaggio dagli sbarchi futuri.

Armstong e Aldrin abbandonarono sulla Luna un centinaio di oggetti, tra cui una porzione del modulo lunare e la famosa bandiera a stelle e strisce, ma "non c'è nulla che li protegga, nulla che proibisca di guidare sopra le impronte di Armstrong. Non una legge americana, non una convenzione internazionale che stabilisca vincoli di tutela", ha spiegato all'Ansa Steve Mirmina, specialista in Diritto spaziale alla Georgetown University di Washington. Sulla Luna, infatti, vige il Trattato Onu sullo spazio interplanetario stipulato nel 1967, che stabilisce che i corpi celesti "devono essere liberi per l'esplorazione e l'uso da parte di tutti".

Così, qualunque navicella potrebbe atterrare proprio su Tranquillity Base, il sito dove avvenne il primo allunaggio, distruggendo una parte di storia, che testimonia l'arrivo dell'uomo sulla Luna.

Da qui la richiesta di protezione di questo luogo, soprattutto alla luce della futura corsa allo spazio da parte dei privati.

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