L'India ha arrestato un piccione per minacce al presidente Modi

L'episodio, di per sé curioso, spiega bene la tensione che si vive in questi giorni

L'India ha arrestato un piccione per minacce al presidente Modi

È una notizia che fa sorridere quella che arriva dall'India, ma che nel contempo fa ben capire quale sia il clima che in questi giorni si respira nella zona di confine con il Pakistan, nuovamente scossa da scontri per la regione contesa del Kashmir.

La notte scorsa un accampamento militare indiano nel distretto di Baramulla è stato attaccato e i vicini di casa si accusano a vicenda di avere aperto il fuoco per primi. Nel frattempo un piccione è stato fermato nel Punjab, mentre trasportava un messaggio di minacce dirette al presidente indiano Modi.

"L'abbiamo fermato ieri sera", ha detto alla France Press l'ispettore di polizia Rakesh Kumar, che sostiene il messaggio fosse firmato dai militanti di Lashkar-e-Taiba. Che la minaccia si riveli seria o meno, quanto accaduto da comunque il polso della paranoia che si vive in questi giorni, ora che le ostilità si sono riaccese.

Non è la prima volta che un

volatile fa le spese dello scontro tra i due Paesi. Nel 2015 un altro piccione era stato fermato con l'accusa di spiare per il Pakistan. Negli anni precedenti un falco era stato trovato morto con addosso una piccola telecamera.

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