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L'Isis consiglia di colpire l'economia dei crociati nel nuovo numero di Rumiyah

Sembrerebbe essere destinato al ramo culturale dell'Isis, considerando gli argomenti trattati ed il linguaggio utilizzato. Poche righe per l'attentato di Londra.

L'Isis consiglia di colpire l'economia dei crociati nel nuovo numero di Rumiyah

Il ramo mediatico dell’Isis, Alhayat Media Center, ha pubblicato l’ottavo numero di Rumiyah.

Rumiyah, Roma in arabo, deriva da Rum, termine con cui si indicavano i bizantini e, col passare del tempo, gli occidentali. E’ uno dei tanti strumenti utilizzati dall’Isis per la radicalizzazione a distanza di simpatizzanti e fondamentalisti sparsi per il mondo. Le 48 pagine sono state tradotte in inglese, francese, russo, tedesco e cinese.

A differenza delle precedenti uscite, l’ottavo numero di Rumiyah è una dissertazione teologica e filosofica sul concetto dogmatico della giustizia divina che giustifica le azioni in vita. E’ l’interpretazione che motiva l’omicidio, inteso come obbligo sacro. Le azioni fisiche sono soltanto il mezzo per raggiungere l’obiettivo spirituale.

I testi di propaganda, spesso ritenuti fuorvianti ed irrilevanti, vanno intesi come veri e propri manuali di formazione per la radicalizzazione a distanza. La ripetizione costante dei pronomi, è determinante per tracciare una linea diretta tra il campo dei musulmani e quelli di crociati, ebrei e delle religioni di Kufr.

La copertina è dedicata a Ahmad Abousamra, alias Abu Sulayman ashShami, stratega mediatico dell’Isis, eliminato nel giugno del 2015.

Nel capitolo “The Kafir’s Wealth Is Halal for You, so Take It”, in riferimento alle azioni lecite dei musulmani nei confronti dei non credenti, si suggerisce “di spargere il sangue e di prendere i beni terreni dei crociati”.

“I miscredenti sono i nostri nemici. Impossessarsi del loro beni terreni è un obbligo. Non esiste patto o alleanza che possa vietare ad un musulmano di compiere tali azioni lecite e giuste. L’unica relazione possibile con i crociati è quella della spada, nel compiere cioè la jihad contro di loro. Ed ogni attacco contro di loro e di qualsiasi natura è lecito. Sottraete la loro ricchezza. Un danno economico causerà inevitabili effetti negativi sul loro business. Nessuno può contraddire la nobiltà di tali gesti, poiché sono azioni degne e doverose per un musulmano. Il bottino andrà poi distribuito secondo quanto disposto dalla sacre scritture. Tuttavia, chiunque uccide un kafir, ne possiede anche il salab”.

Gli autori spiegano il significato di salab.

“Il salab (pl. Aslab) è tutto ciò che possiede il miscredente nel momento e nel luogo in cui viene ucciso. Abbigliamento, gioielli, armi, oro, argento, valute ed i suoi mezzi. Poiché questa è la ricompensa per i Leoni di Allah”.

Il leone è una figura importante per l'arte e la cultura islamica. Evoca doti di coraggio, forza e valore. Secondo la tradizione islamica, la frase “il leone giacerà con l'agnello” è utilizzata per descrivere la pace escatologica che sarà costituita sotto un sovrano giusto e degno nel giorno del giudizio. Il leone è diventato un motivo chiave nella propaganda jihadista come simbolo di onore o per designare un martire, alla stregua dei messaggi in presenza di uccelli verdi.

“Il musulmano deve costantemente guardarsi dai mali diffusi che possono influenzare il suo cuore. Uno dei mali più pericolosi è il nifaq (ipocrisia), che può insinuarsi nel cuore di chiunque abbia rapporti con i miscredenti. Non è sufficiente respingerli dalle terre dei musulmani, odiarli ed incitare noi stessi nel farlo: dobbiamo causare loro danni economici nel raggiungimento della più alta ricompensa. Possa Allah il generoso, rendere i kuffar carichi di ricchezza, armi, donne e bambini da depredare da parte di coloro che si battono per la sua causa”.

L’attentato di Londra, merita soltanto una info-grafica. A differenza dei precedenti attentati, analizzati e documentati, sono scarsi i riferimenti per la strage commessa da Khalid Massod. Ciò confermerebbe il ruolo di Massod ad opportunista. Quest’ultimo, probabilmente, non ha mai avuto alcun tipo di rapporto diretto con i terroristi. In altri frangenti la copertura mediatica sui canali ufficiali dell’Isis è stata nettamente diversa. L'attentato di Londra è relegata a pagina 33 ed è poi inserita in un trafiletto nelle operazioni militari effettuate dall’Isis.

“Khalid Masood ha effettuato un’operazione nella città di Londra, nel cuore del territorio crociato, in risposta alla chiamata dello Stato Islamico. Egli ha investito decine di kuffar sul ponte di Westminister, uccidendo tre persone e ferendone più di 50, prima di scagliarsi armato di coltello contro la polizia crociata”.

Ampio spazio alle operazioni compiute dai martiri nel mondo e l’ennesima dissertazione teologica sulla “nobiltà del credente che abbraccia la via del martirio”.

L'ottavo numero di Rumiyah rivolto agli studiosi dell'Isis

L’ultimo numero di Rumiyah, non merita analisi superficiali basate soltanto su alcune foto presenti su Twitter, ma andrebbe letto nella sua interezza. Non si basa sull'attacco di Londra: quest'ultimo sembrerebbe essere stato inserito solo alla fine, all'interno di una struttura con un preciso filone logico.

E’ certamente un’opera diversa dalle precedenti.

Lo dimostra anche il passaggio dedicato a Ahmad Abousamra, alias Abu Sulayman ashShami, stratega mediatico dell’Isis

“Non vi è alcun beneficio nello studioso che nasconde la sua la conoscenza e la verità. Piuttosto, il vero studioso è colui che apprende la conoscenza e la diffonde. Abu Sulayman ash-Shami, che Allah lo accetti, ha ricercato la conoscenza e rientrava in una ristretta ed ancor più rara classe di studiosi. Ha cercato di diffondere la conoscenza attraverso la sua penna ed, alla fine, ha raggiunto il suo scopo, incontrando il suo destino in prima linea per la causa di Allah”.

L’ultimo numero di Rumiyah sembrerebbe essere destinato al ramo culturale del movimento, considerando gli argomenti trattati ed il linguaggio utilizzato, con un registro nettamente più forbito.

A differenza dei precedenti, nell’ottavo numero non vi sono istruzioni dettagliate sul come compiere attentati. Potrebbe essere una precisa scelta del movimento, considerando che il precedente numero è stato dedicato interamente al fuoco come arma strategica.

Tale fase è stata teorizzata, ma non sarebbe stata ancora autorizzata dalla leadership del movimento.

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