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"Lola uccisa e fatta a pezzi e la sinistra tace". È bufera in Francia

Lola è stata soffocata, poi sgozzata e il suo cadavere chiuso in un contenitore di plastica sotto casa. La maggiore indiziata è l'algerina Dahbia, 24 anni, una senzatetto con precedenti psichiatrici. Polemica in Francia

"Lola uccisa e fatta a pezzi e la sinistra tace". È bufera in Francia

È polemica in Francia sullo scioccante e brutale omicidio di Lola Daviet, la studentessa di dodici anni trovata morta in un baule di plastica nel cortile interno del suo palazzo, nel 19esimo arrondissement della capitale francese. Secondo quanto riferito dai media francesi, sono due le persone indiziate: una donna di 24 anni, una senza tetto con problemi psichiatrici, che secondo diversi testimoni quel pomeriggio camminava in stato confusionale per il quartiere parigino, e un uomo, sospettato di aver aiutato la donna ad aver spostato il corpo dell'adolescente. Come riportato dall'Ansa, secondo quanto si apprende da fonti degli inquirenti, la sospettata si chiama Dahbia ed è di origine algerina: è proprio il fattore etnico a scatenare il dibattito politico nel Paese d'Oltralpe. Secondo quanto ricostruito Lola è stata soffocata, poi sgozzata e il suo cadavere chiuso in un contenitore di plastica.

L'accusa della destra e l'hashtag #Francocide

La destra francese accusa il governo Macron di non voler parlare del terribile omicidio della minorenne per via della nazionalità straniera dell'indagata. "Trovata in un baule sgozzata dai barbari, Lola aveva solo 12 anni. Il mio pensiero va ai suoi genitori. Per loro e per Lola bisogna fare giustizia" ha twittato Eric Zemmour, candidato sovranista alle ultime elezioni presidenziali, che ha aggiunto al suo tweet l'hashtag #Francocide ("Francocidio"). "Lola, 12 anni, brutalmente assassinata nel 19° arrondissement di Parigi. Quattro algerini in custodia. I nostri giovani vengono massacrati mentre i professionisti in lutto inseguono un'islamofobia immaginaria" ha sottolinato il senatore Stéphane Ravier, eletto proprio con il partito di Zemmour. Replicando a un tweet del presidente Macron in cui si citava la repressione di una manifestazione algerina avvenuta a Parigi, 61 anni fa, Ravier ha aggiunto:

"Non una parola per Lola. Perché i sospettati sono forse algerini? Questo individuo odia la nostra gente". "Ancora un dramma. Un'altra atrocità. Nessun perdono. È davanti a questi barbari che dobbiamo essere uniti. Mostriamo loro che non lo lasceremo perdere, mostriamo loro che molti di noi li stanno combattendo" ha poi dichiarato Stanislas Rigault, presidente di Génération Zemmour, commentando l'omicidio della giovanissima Lola. "Stuprata, torturata, massacrata abbandonata in un baule da 4 algerini nell'indifferenza e nel silenzio politico-mediatico" accusa infine Agnès Marion, presidente di Cercle Fraternité. Polemiche anche sul ministro dell'interno, criticato per avere pubblicato un tweet su tutt’altro e non essersi espresso sull'omicidio della giovane.

Giallo sull'omicidio della giovane

I contorni della vicenda, per il momento, appaiono poco chiari. Lola Daviet era studentessa delle medie, vista viva per l’ultima volta nel filmato della videocamera di sorveglianza, alle 15 e 20 di venerdì, in compagnia della presunta assassina Dahbia B., che le faceva segno di seguirla, riporta il Corriere della Sera. La giovane è stata ritrovata alle 23 e 20 di venerdì sera rinchiusa in un baule nella corte interna del condominio dove abitava con i genitori e il fratello, in un quartiere popolare del XIX arrondissement di Parigi. Aveva profonde ferite alla gola, mani e gambe legate, scotch sul viso, e i numeri "1" e "0" appoggiati sulle gambe. L’inchiesta dovrà apparire come e quando è avvenuto il barbaro assassinio, che presenta ancora molto punti oscuri. Secondo un testimone, a cui Dahbia B. avrebbe offerto molti soldi, "parlava di traffico di organi, e mi ha chiesto di aiutarla a trasportare il grosso baule di plastica".

Una vicenda a dir poco torbida, ora al centro del dibattito politico.

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