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Nogarin si difende: "Sono innocente Impossibile non sporcarsi le mani"

Fischi e contestazioni prima della seduta. Poi il grillino ribadisce: nessun passo indietro

Nogarin si difende: "Sono innocente Impossibile non sporcarsi le mani"

Prova a difendersi in consiglio comunale Filippo Nogarin, sindaco di Livorno eletto con il Movimento 5 Stelle e ora nella bufera tanto quanto il collega Pizzarotti, accusato in un'indagine in cui sono coinvolte una quindicina di persone, tra cui un ex assessore ed esponenti dell'amministrazione precedente, di centrosinistra.

"Ho sempre detto che occupandomi della questione Aamps fosse praticamente inevitabile 'sporcarsi le mani', ma ribadisco di essere sereno perchè la mia coscienza è assolutamente pulita perchè tutte le scelte fatte, pure quelle oggetto di indagine, sono state prese sempre e soltanto nell' interesse dei cittadini", dice Nogarin.

L'accoglienza riservata al primo cittadino non è tuttavia delle migliori. Prima del suo intervento fischi e grida, con i contestatori che esponevano cartelli che lo invitavano a dimettersi e cori che intonavano "chi non salta è un indagato". Sono stati necessari diversi richiami da parte del presidente del Consiglio, Daniele Esposito, perché la seduta potesse avere inizio.

"Quello che abbiamo ereditato è dunque un'azienda decotta e con un organico che vedeva un numero sproporzionato di funzionari rispetto a pochissimi operativi, e continuava a stare in piedi solo perché, periodicamente le casse erano ripianate dagli aumenti delle tasse dei rifiuti pagate dai livornesi", ha detto Nogarin, confermando poi la sua intenzione: niente dimissioni.

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