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"Sessista". Nemmeno Marilyn si salva dal politicamente corretto

Nel cuore di Palm Springs, California, sta per essere di nuovo posizionata la statua gigante che ritrae Marilyn Monroe nella celebre scena di Quando la moglie è in vacanza. Ma è polemica: "Opera sessista"

"Sessista". Nemmeno Marilyn si salva dal politicamente corretto

Marilyn Monroe, icona immortale di bellezza e fascino senza tempo. C'è una scena particolare, entrata per sempre nella storia del cinema mondiale: quella del vestito bianco di Marilyn mentre si solleva su una grata al passaggio della metropolitana, tratta dal capolavoro di Billy Wilder, Quando la moglie è in vacanza, del 1955. Una scena che fece scalpore, nell'America un po' bigotta e moralista che, negli stessi anni, affrontava la rivoluzione del rock'n'roll di Elvis Presley e Jerry Lee Lewis. Di quell'immagine iconica l'artista Seward Johnson ha realizzato un'imponente statua, Forever Marilyn, alta 8 metri e già installata a Palm Springs, California, dal 2012 al 2014. Attrazione unica che tornerà ad animare la località californiana, dopo sette anni: la statua, acquistata per il valore di 1 milione di dollari dalla catena Ps Resorts, verrà posizionata di fronte al Palm Springs Art Museum, ma quel vestito che si solleva, in tempi bui segnati dal politicamente corretto e dal #metoo, è un problema.

Se anche la statua di Marilyn Monroe è "sessista"

Come riporta Npr, Elizabeth Armstrong, portavoce di una petizione di Change.org che si oppone al ritorno della statua di Marilyn Monroe a Palm Springs, spiega che l'opera "è palesemente sessista. Costringe le persone quasi ad alzare la gonna". Secondo i critici, la statua gigante incentiva infatti l'upskirt, la pratica sessista di scattare una foto sotto la gonna di una donna. "Quest'opera d'arte è pura misoginia, sotto le spoglie della nostalgia", dice sempre Elizabeth Armstrong, che è stata direttrice del museo dal 2014 al 2018. "È una fantasia antiquata o un'illusione di pochi uomini che ricordano i bei vecchi tempi a Hollywood, quelli non erano bei tempi per le donne". La stessa Armstrong ha organizzato una manifestazione di protesta alla fine di aprile, insieme a un gruppo di femministe, contro il ritorno della statua nel cuore di Palm Springs. Le manifestanti mostravano i cartelli con scritto "Marilyn Anywhere But Here" o "Some Like It Not!", mentre altre indossavano magliette rosa con scritto #metoomblyn, un hashtag proposto dal critico d'arte del Los Angeles Times, Christopher Knight.

I puritani del politically correct

Armstrong definisce l'ubicazione dell'opera d'arte particolarmente offensiva, in quanto espone la vista del fondoschiena di Marilyn Monroe ed è "l'opposto di tutto ciò che rappresenta il museo". E anche l'attuale direttore del museo, Louis Grachos, si è scagliato pubblicamente il posizionamento della scultura. "Come opera d'arte, questa è di cattivo gusto e mostra solo il deficit di alfabetizzazione culturale e artistica di coloro che sono coinvolti nell'erigere questo monumento alla misoginia", ha commentato l'artista di Los Angeles, Nathan Coutts. Paradossi del politically correct: la bellezza - senza tempo - di Marilyn diventa "sessismo", mentre una delle scene più celebri e iconiche del cinema un inno alla misoginia. Come ha spiegato Marcello Veneziani, "per il politically correct la realtà, la natura, la famiglia, la civiltà finora conosciute, vissute e denominate, sono sbagliate. Il politicamente corretto è il moralismo in assenza di morale, il razzismo etico in assenza di etica, il bigottismo in assenza di religione". Ecco cos'è, in breve, il politically correct che non risparmia nemmeno la bionda sexy più famosa di tutti i tempi.

Sempre che "bionda" e "sexy" si possa ancora dire, senza offendere chichessia.

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