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Marine Le Pen torna in campo, verso la rifondazione del Fn

Marine Le Pen ha tenuto un discorso a Brachay: parte la rifondazione del Front National. Previsti congresso e cambio di nome al partito

 Marine Le Pen torna in campo, verso la rifondazione del Fn

Marine Le Pen è tornata. Dopo le tradizionali vacanza estive, il leader del Front National ha tenuto un discorso a Brachay, piccolo comune francese dell'Alta Marna, nella regione di Champagne-Ardenne. Un'ora d'intervento incentrato sull'immigrazione, sull'identità transalpina e sul problema del terrorismo. Il Fn, insomma, cerca di recuperare la bussola dopo la batosta elettorale. E la pausa dovuta all'estate, quest'anno più che mai, acquisisce un valore assoluto se si tengono in considerazione due aspetti del futuro prossimo del sovranismo francese: il congresso del Front, previsto per il 2018, e le beghe interne che stanno minando le basi dell'unità del partito. Il caso di Sophie Montel, infatti, è solo un simbolo della diversità di vedute che potrebbe coinvolgere sempre di più "Patrioti", l'associazione fondata da Philippot, e i lepenisti di ferro all'interno del partito.

Un segnale, in questo senso, potrebbe essere stato dato proprio durante il discorso. Pochi, infatti, sono stati i riferimenti alla tematica monetaria, all'uscita dall'Ue ed altri tratti che avevano caratterizzato il programma elettorale di Marine Le Pen per l'Eliseo. "Noi rifiutiamo il sistema all’americana dove il potere è nelle mani del mercato e delle oligarchie", ha detto. "Crediamo nel primato della politica poiché è l’unico che permette il trionfo del bene pubblico sugli interessi personali. Noi vogliamo cittadini coinvolti, attivi, combattivi, e non dei semplici osservatori", ha tuonato, poi, la Le Pen. "Serve una visione di Stato, una visione politica che dia un senso alla nostra storia". E ancora: "Nelle rovine di un sistema politico da ricostruire, solo chi è ispirato dalle convinzioni è capace di ripensare il futuro. Nell’era delle dittature tecnocratiche non vi è nulla di più bello della condivisione degli ideali, niente di più nobile di servire la nazione. La nostra lotta non è solo di natura politica. E’ una lotta di civiltà". Un discorso intenso, pieno di aspetti che ricordano le origini del Fn, ma che non ha risolto il rebus sul futuro del partito.

La svolta è stata annunciata da tempo: il Fn cambierà, a partire dal nome. E Marine Le Pen partirà a breve per quello che molti hanno definito il "tour della rifondazione". Il percorso del leader del Front toccherà gran parte della Francia e si concluderà solo con il congresso: a marzo del 2018. Le federazioni locali, insomma, attendono il loro turno, aspettando che venga sciolta la riserva sul nuovo nome del movimento. Uno dei bersagli dell'intervento di Marine Le Pen, inoltre, è stato Jean-Luc Melenchon. Il leader della sinistra purista francese sta bersagliando da tempo i vertici del Front. Il motivo? essere risultati assenti durante il dibattito sulla riforma del lavoro promossa da Macron. La sensazione è che Melenchon punti ad occupare in solitaria il ruolo di antisistema nello scacchiere politico d'oltralpe. E la rottura dello schema destra/sinistra promossa dai frontisti stessi, può giocare a suo favore.

La delusione per la sconfitta elettorale, in definitiva, appare essere ancora forte. Una delle ipotesi per risalire la china è abbandonare il programma sovranista e tornare alle battaglie tradizionali.

Philippot permettendo.

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