Guerra in Ucraina

"Rasa al suolo, è la Aleppo europea". Cosa succede nella città simbolo

Josep Borrell, l'alto rappresentante dell'Ue per gli Affari esteri, assicura: "Faremo di tutto per porre fine a questa guerra il più presto possibile e continueremo ad aiutare l'Ucraina"

"Rasa al suolo, è la Aleppo europea". Cosa succede nella città simbolo

Il dramma del conflitto militare in corso tra Ucraina e Russia è misurato anche dalle terribili immagini che arrivano dal campo di battaglia. Foto e video dai contorni agghiaccianti che vengono accompagnati da numeri choc: stando a quanto riferito dall'ufficio del procuratore generale ucraino, dall'inizio dell'operazione militare 217 bambini sono finiti uccisi e in 393 sono rimasti feriti. La geopolitica globale sarà inevitabilmente trasformata dalla guerra in corso.

La situazione è drammatica a Mariupol, ridotta ormai a un cumulo di macerie. A marzo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, intervenuto in videocollegamento con il Parlamento italiano, aveva effettuato un paragone forte per sottolineare il disastro: "Immaginate una Genova completamente bruciata". Uno scenario che solo a immaginarlo provoca brividi, ma che invece per gli ucraini è pura realtà dei fatti.

"Mariupol è la Aleppo europea"

A esprimersi in merito è stato Josep Borrell sul proprio profilo Twitter: l'alto rappresentante dell'Unione europea per gli Affari esteri non ha usato giri di parole e ha scritto che Mariupol "è la Aleppo europea". La città ormai "è stata rasa al suolo", con tanto di migliaia di civili uccisi in queste settimane. Borrell ha ribadito la volontà di fare "di tutto per porre fine a questa guerra il più presto possibile", assicurando che a tal fine si continuerà "ad aiutare l'Ucraina".

L'evacuazione dei civili

Dall'ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky fanno sapere che Kiev per la giornata di oggi sta preparando un'operazione per evacuare i civili dall'acciaieria Azovstal di Mariupol. Una mossa che in sostanza, salvo complicazioni, dovrebbe servire per consentire l'uscita dei civili dalla fabbrica. La sensazione dell'Ucraina è che la Russia punti alla massima distruzione di Mariupol nel suo insieme, anche se non viene esclusa la possibilità di raggiungere un accordo con Mosca.

Nella giornata di ieri il governo ucraino si era detto pronto ad avviare una serie di negoziati immediati con la Russia per organizzare l'evacuazione sicura dei civili dallo stabilimento di Azovstal e da altre aree di Mariupol. Sempre nelle scorse ore Antonio Guterres ha fatto il punto della situazione: il segretario generale delle Nazioni Unite ha definito Mariupol "una crisi nella crisi" e ha solleciato l'apertura di corridoi umanitari per evacuare i civili dalla città.

Il quadro è drammatico: i civili sono in pericolo di vita, senza dimenticare che gli anziani hanno mobilità ridotta e necessitano delle cure mediche del caso. "Hanno bisogno di una via di fuga dall'apocalisse", è il grido d'allarme di Guterres.

Ieri sera una fonte della difesa americana ha riferito che alcune forze russe starebbero lasciando Mariupol e si starebbero muovendo in direzione nord-ovest, verso Zaporizhzhia.

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