Merkel premiata dal Time per i fallimenti dell'Europa

La cancelliera ha contribuito a far sprofondare l'Europa nella più drammatica crisi economica e a far precipitare l'emergenza migranti aprendo le porte a chiunque volesse entrare. Dopo questi disastri viene pure premiata per aver "promosso un'Europa aperta e senza confini"

Merkel premiata dal Time per i fallimenti dell'Europa

Angela Merkel ha contribuito a far sprofondare l'Eurozona nella più drammatica crisi economica mai vista dopo il Secondo dopo guerra. Non solo. Ha fatto precipitare l'emergenza migranti aprendo le porte a qualunque clandestino volesse varcare le soglie dell'area Schengen. In entrambi i casi gli europei stanno ancora pagando sulla propria pelle le scellerate politiche della cancelliera. Eppure, dopo questi disastri, il Time l'ha addirittura premiata dedicandole la copertina per la persona dell'anno. Angela Merkel, cancelliera di un mondo libero è il titolo del magazine che loda la cancelliera per aver "promosso e mantenuto un'Europa aperta e senza confini".

Gli italiani non vanno matti per la Merkel. I greci, manco a dirlo, non la possono proprio soffrire. Nemmeno gli spagnoli e i portoghesi la vedono di buon occhio. Le politiche economiche imposte dalla Germania in piena crisi economiche hanno fatto carne da macello la sovranità di molti Paesi. Se in Italia ha ordito un golpe con l'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per cacciare Silvio Berlusconi da Palazzo Chigi e mettervi Mario Monti, in Grecia ha strozzato fino all'impossibile un popolo che paga i pasticci di politici incapaci e arruffoni. Durante tutta la gestione della crisi economica e, soprattutto, della crisi dei debiti pubblici, la Merkel non è mai stata unificatrice. Anzi, è sempre partita dagli interessi della Germania. Basti pensare che gli aiuti girati ad Atene sono serviti in primis ad appianare i debiti contratti con le banche tedesche e che le riforme lacrime e sangue imposte a Paesi come l'Italia e la Grecia non sono mai state prese in considerazione Bundestag. Ancora oggi paghiamo la miopia della Merkel e, nonostante il bazooka del presidente della Bce Mario Draghi, l'intera Eurozona fatica a riprendersi da una crisi nata Oltreoceano e fomentata a Berlino.

Lo stesso disastro politico è stato compiuto quando quest'estate l'Unione europea stava implodendo sotto i passi di milioni di immigrati. Mentre le frontiere degli Stati venivano meno sotto il peso di una massiccia invasione, la Merkel ha arbitrariamente deciso di aprire le porte della Germania ai "profughi" siriani. O meglio: ai richiedenti asilo con passaporto siriano. Un blitz che ha lasciato in pancia a molti Paesi, tra cui l'Italia e la Grecia, centinaia di migliaia di immigrati che non avranno mai diritto allo status di rifugiati. Oggi l'Europa paga a caro prezzo questo lassismo nel contrasto all'immigrazione. Perché, se da una parte non sono state fermate le morti di extracomunitari innocenti (soprattutto bambini), si è scoperto che i passaporti siriani vengono contrabbandati al mercato nero e che nell'orda migratoria si nascondono gli stessi jihadisti che vogliono distruggere l'Occidente. Lo erano alcuni componenti del commando che il 13 novembre ha colpito Parigi.

Il Time ha spiegato di aver nominato la Merkel persona dell'anno 2015 per "aver chiesto più di quanto la maggior parte dei politici del suo Paese avrebbe osato" e "per l’essere rimasta ferma contro la tirannia e le convenienze e per aver dato prova di una leadership morale risoluta in un mondo dove essa

scarseggia". In realtà, a fronte dei drammi e dei disastri a cui ha esposto l'Italia e l'intera Unione europea, più che "cancelliera del mondo libero" andrebbe difinita carceriera del mondo libero.

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