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"Michael Jackson fu violentato in famiglia". Parla l'uomo condannato per la morte del Re del pop

Conrad Murray, condannato nel 2012 a quattro anni di carcere per la morte di Michael Jackson, in un'intervista a Chi rivela: "Sono solo un capro espiatorio"

"Michael Jackson fu violentato in famiglia". Parla l'uomo condannato per la morte del Re del pop

"Sono solo un capro espiatorio". A quattro anni dalla condanna per la morte di Michael Jackson, torna a parlare Conrad Murray, il medico personale della pop star deceduta il 25 giugno del 2009. E lo fa attaccando duramente la famiglia del cantante. Murray parla di Jackson a tutto tondo: della sua presunta omosessualità, di iniezioni di ormoni e di abusi sessuali subiti. L'intervista integrale sarà pubblicata in esclusiva sul numero di Chi in edicola da domani.

Murray è stato condannato a quattro anni di carcere per negligenza. Secondo i giudici la sera del 25 giugno 2009 abbandonò Michael Jackson dopo avergli iniettato una dose di sonnifero rivelatasi poi fatale. "Hanno voluto che fossi io il capro espiatorio per la morte di Michael Jackson. Nei giorni precedenti alla sua scomparsa Michael ballava sei ore al giorno e non si alimentava. Era un uomo di 50 anni in uno stato di spossatezza estrema". Il medico respinge tutt'oggi le accuse. "Era completamente insonne - spiega -. Quella sera mi aveva chiamato per aiutarlo a prendere sonno visto che, a forza di non dormire, stava impazzendo. Io gli ho somministrato un sonnifero leggero. Non può essere morto per quella sostanza".

La colpa della morte della popstar sarebbe di un altro farmaco che qualcun'altro gli dava sottobanco. "In realtà Michael era dipendente da un forte antidolorifico che gli prescriveva di nascosto un altro medico. Ha avuto un arresto cardiaco procurato da questo farmaco, lo stesso che ha ucciso Prince. Ma tutto questo al processo non è venuto fuori, perché era più facile incastrare me, il suo medico".

Il medico fa chiarezza sulla sessualità del cantante, che fu accusato di pedofilia, e punta poi il dito contro il clan Jackson: "Michel era eterosessuale. Amava le donne, ma era molto timido. Con Lisa Marie Presley ha avuto una vera relazione e, a suo parere, era lui stesso il solo responsabile del fallimento del matrimonio". Poi la rivelazione più pesante: "Michael era molto innocente. Da giovane era stato violentato all'interno della sua stessa famiglia e questa tragedia lo ha traumatizzato per tutta la vita".

Alla famiglia del cantante Murray riserva le parole più dure. Il medico ha da poco pubblicato un libro negli Stati Uniti intitolato "This is it", proprio come il titolo del Tour che la popstar si apprestava a portare in giro per il mondo. Nel libro Murray racconta la sua versione dei fatti e fa delle rivelazioni sulla vita del Re del pop. "Michael era circondato da parassiti che avevano in testa una sola idea: estorcergli più denaro possibile". I primi estorsori li aveva in casa. "Quando era piccolo, ma era già una star, la casa discografica, con l'appoggio del padre Joe Jackson, aveva voluto fargli delle iniezioni di ormoni perché non uscisse dalla pubertà e mantenesse la voce da bambino".

Tutte le dichiarazioni vanno in un'unica direzione: la famiglia Jackson ha incastrato il medico per soldi. "Hanno preferito incastrare me perché così si dimenticava la famiglia Jackson e tutto quello che aveva fatto subire a Michael per anni. Dal momento in cui fossi stato dichiarato colpevole la famiglia avrebbe potuto rivalersi sulla casa di produzione che mi aveva assunto e chiedere un indennizzo milionario.

La sola cosa che conta in quella famiglia sono i soldi".

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