Migranti, Berlino ora minaccia: "Reazioni a misure nazionali"

L'Austria sfida Bruxelles e avvia stretta agli ingressi. La Germania minaccia conseguenze in caso di danni. È il caos

Migranti, Berlino ora minaccia: "Reazioni a misure nazionali"

L'Unione europea esplode. L'emergenza immigrazione rivela l'incapacità di gestire qualsiasi problema. Nonostante il diktat della Commissione Ue, l'Austria ha deciso di andare avanti con il tetto agli immigrati. Una decisione che ha mandato su tutte le furie il ministro dell'Interno tedesco Thomas de Maizière che ha ammonito i Paesi europei dall'adottare nell'emergenza profughi misure a scapito della Germania minacciando in tal caso reazioni.

L'Austria ha deciso di accettare fino a 37.500 richiedenti asilo nel 2016. "Ora è il turno degli altri", ha detto il cancelliere austriaco Werner Faymann difendendo la decisione di Vienna di porre un tetto limite per gli arrivi. "Nel 2016 abbiamo deciso di accettare fino a 37.500 richiedenti asilo e se tutti fossero stati d'accordo sugli stessi numeri in proporzione alla popolazione, avremmo potuto distribuire più di 2 milioni di rifugiati nell'Unione europea", ha detto Faymann secondo cui l'Austria non sta impostando un tetto di arrivi "pari a zero".

L'Ue, per bocca de Jean-Claude Juncker, ha già espresso le sue riserve sulle chiusura delle frontiere interne da parte di Vienna. "Come Commissione - aveva messo in chiaro - non siamo particolarmente favorevoli ai controlli alle frontiere interne". Un'imposizione che non ha fatto fare marcia indietro a Vienna. "È inconcepibile che l'Austria prenda sulle sue spalle il peso dei rifugiati dell'intera Europa", aveva replicato ieri Faymann ricordando che, essendo un paese democratico, e "nessuno può forzare l'Austria a fare qualcosa" in un senso o nell'altro. "Noi abbiamo non solo il diritto, ma anche il dovere di limitare l'ingresso dei migranti".

Angela Merkel non ha gradito lo strappo di Vienna. E, più in generale, è seriamente preoccupata dalle limitazioni ai transiti in Slovenia, Macedonia, Serbia e Ungheria. "Nel caso in cui alcuni Paesi dovessero tentare di trasferire i problemi comuni unilateralmente e sulle spalle dei tedeschi - ha avvertito de Maizière - lo troveremmo inaccettabile e sarebbe incassato da parte nostra alla lunga non senza conseguenze".

La Germania vuole proseguire sulla via di una soluzione europea, ma è sempre più isolata, "È nel suo interesse fintanto che sarà possibile attenersi al trattato di Schengen". Riguardo al nuovo pacchetto varato dal governo tedesco, il ministro dell'Interno tedesco ha definito le norme "dure ma un importante passo di un lungo cammino".

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