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Migranti, violentissime proteste nel centro d'accoglienza a Lesbo

Sono sempre più violente le proteste dei migranti reclusi a Lesbo e costretti a vivere in "condizioni inumane" nonostante gli appelli del Papa

Migranti, violentissime proteste nel centro d'accoglienza a Lesbo

Nel corso della notte scorsa è esplosa l'ennesima violenta protesta dei migranti sull'isola di Lesbo. Come scrive Il Messaggero, l'anno scorso Papa Francesco dal campo rifugiati di Moria, a Lesbo, l'isola greca più vicina alle coste turche, aveva rivolto un appello all'Europa ed era ritornato a Roma con una famiglia di rifugiati siriani. L'appello che aveva lanciato Bergoglio è rimasto totalmente inascoltato a leggere le notizie che arrivano dall'isola. In questi giorni e anche stanotte nel centro migranti in cui vivono recluse come prigionieri quasi 10 mila persone sono esplose una violentissime proteste, che la polizia ha sedato con i lacrimogeni.

A inasprire gli animi sono le condizioni inumane in cui vivono intere famiglie di migranti, circondate dal filo spinato e da reti. Le piogge torrenziali di questi giorni e il freddo pungente hanno reso il terreno in cui sono state piantate le tende degli acquitrini, dove è impossibile stare. La situazione di Lesbo, di fatto, non è migliore di quella di altre isole dell'Egeo, dove continuano a sbarcare migranti.

Per questo il sindaco di Lesbo ha implorato invano il governo di Atene, chiedendo di spostare gran parte dei migranti rinchiusi nel campo di Moria per migliorare le condizioni generali.

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