Mille migranti in un paese di 100 abitanti. È il paradosso di Sumte, poco più di un villaggio sperduto nella brughiera di Lueneburg, in Bassa Sassonia. Nessuno spaccio alimentare, un autobus che passa irregolarmente una o due volte al giorno e, da qualche tempo, una marea di dubbi e inquietudini. I migranti arriveranno, così ha deciso il ministero dell'Interno del Land, alle prese con la drammatica emergenza di smistare ai quattro angoli della regione circa mille profughi al giorno. Andranno a rivitalizzare un vecchio complesso di ex uffici all'ingresso del centro abitato, abbandonato da un'azienda trasferitasi altrove nel 2012. A Sumte nessuno ha pensato di incendiare la struttura.
Gli abitanti ci tengono a non essere confusi con estremisti e razzisti, ma non hanno proprio idea di come sarà vivere come una forte minoranza in casa propria. Per cercare di capirlo, ma soprattutto per esprimere perplessità e paure, si sono riuniti in assemblea. Non a Sumte, dove non c'era una sala per contenerli tutti, ma nell'Hotel Hannover della vicina Neuhaus, il centro più grande del comprensorio. Sono arrivati anche cittadini dai paesi vicini: in tutto erano 800. Qui il botta e risposta con il ministro dell'Interno, Alexander Goetz, è stato serrato. Sono emerse preoccupazioni di ogni tipo: sicurezza e ordine pubblico, assistenza medica, approvvigionamenti alimentari, smaltimento dei rifiuti.
Tutto è tarato per un centro di appena 100 abitanti, come si farà con una popolazione dieci volte maggiore? Un vantaggio, comunque, i migranti lo porteranno di sicuro: il sindaco ha promesso la riattivazione delle lanterne da tempo spente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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