Il ministro russo Uljukaev in manette per una maxi-tangente

Due milioni di dollari per facilitare l'acquisizione di una parte di una petrolifera

Il ministro russo Uljukaev in manette per una maxi-tangente

C'è il nome del ministro dello Sviluppo economico Aleksej Uljukaev nel fascicolo aperto a Mosca dal Comitato investigativo federale, con l'accusa di avere accettato tangenti su larga scala.

Un'accusa pesante, che già ha portato all'arresto del titolare del dicastero, che si sarebbe messo in tasca una tangente da due milioni di dollari in cambio di un via libera del ministero all'acquisizione di una parte della compagnia petrolifera Bashneft, di cui lo Stato aveva una quota fino a ottobre, da parte del colosso pubblico dell'energia Rosneft, suo ex rivale destinato alla privatizzazione.

Secondo quanto racconta l'agenzia Ria Novosti, il ministro Uljukaev sarebbe stato arrestato in flagranza di reato, mentre riceveva la tangente dai rappresentanti della Rosneft. Non ci sono al momento indagini in corso sulla transazione in sé, che secondo il Comitato investigativo è avvenuta in modo legittimo.

"Si tratta di un'accusa molto seria - ha detto il portavoce della presidente, Dmitrij Peskov -, che richiede una seria decisione che può prendere solo una corte". Mentre il ministro si difende: "Una provocazione".

Uljukaev, che da tempo aveva il telefono

sotto controllo, avrebbe minacciato i funzionari della Rosneft per ottenere quei due milioni. E c'è chi punta il dito anche sul modo in cui la Bashneft è stata privatizzata, sostenendo che sia stato meno che trasparente.

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