Negli Usa è caccia alla nuova "talpa"

Il sito «Intercept» diffonde nuovi dati sensibili. Successivi alla detenzione di Snowden

Negli Usa è caccia alla nuova "talpa"

Il governo americano ne è convinto: c'è un'altro Edward Snowden che racconta i segreti custoditi dalle agenzie di sicurezza e dall'intelligence nazionale. Una fonte dell'Amministrazione Obama lo ha detto martedì all'emittente Cnn, dopo che the Intercept, magazine online di Glenn Greenwald, il giornalista che per primo pubblicò le rivelazioni di Snowden nel 2013, ha reso noti nuovi documenti sensibili, intercettati tra le maglie sempre meno strette dei servizi di sicurezza americani. Le informazioni arrivano dal National Counterterrorism Center e raccontano la crescita esponenziale dei nomi sulla lista nera del terrorismo degli Stati Uniti. La prova che la «talpa» Snowden non sia coinvolta nelle nuove rivelazioni sta nella data dei documenti: agosto 2013, quando l'ex analista dell'Nsa - National Security Agency - aveva già cercato rifugio in Russia. Lo stesso Greenwald ha scritto su Twitter il 4 luglio che «sembra chiaro a questo punto» che esista una nuova fonte.

I dati riguardano due banche dati: il Terrorism Screening Database, e il Terrorist Identities Datamart Environment. Nel primo a novembre 2013 erano elencati 680mila nomi, il 40% senza affiliazione diretta ai più strutturati gruppi terroristici. Nella seconda banca dati, condivisa dalle agenzie di intelligence americane e dalle forze dell'ordine locali, l'elenco raggiunge un milione di nomi, il doppio del 2009. Il punto di svolta che ha fatto gonfiare le cifre sarebbe stato il fallito attentato di Natale, famoso perché l'attentatore nascose l'esplosivo nelle mutande. Umar Farouk Abdulmuttalab non era sulla lista nera dei sospetti. E a proposito di «no fly list», dal 2009 quella americana sarebbe dieci volte più lunga: ha 47mila nominativi. «Il documento, ottenuto da una fonte d'intelligence, rivela come l'Amministrazione Obama abbia presieduto a un'espansione senza precedenti dei sistemi di screening dei terroristi», scrive Intercept. Non è chiaro ancora se si tratti di una fuga di informazioni massiccia, di un episodio simile a quello di cui è stato protagonista Snowden, che ebbe accesso a 1,7 milioni di documenti classificati "top secret".

In realtà, i documenti del Nationl Counterterrorism Center non sono sensibili come quelli dell'Nsa, ma la nuova fuga di dati innervosisce comunque l'Amministrazione americana e rende troppo esplicita una nuova vulnerabilità delle agenzie d'intelligence.

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